Speriamo non significhi nulla la trascurabile circostanza che Zuccatelli sia un “sostenitore” del gruppo di appartenenza del Ministro Speranza (nomen omen) tanto da essersi candidato, senza fortuna, alla camera dei deputati nel corso delle scorse elezioni.
Confidiamo, infatti, che il Ministro non si sia certo lasciato influenzare quando ha deciso di nominarlo a capo: dapprima dell’Asp di Cosenza; quindi del Policlinico universitario di Catanzaro per poi designarlo al vertice dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro fino a metterlo, oggi, a capo della sanità calabrese.
Evidentemente a Roma non è giunta voce del pastrocchio di Villa Torano (quando Zuccatelli era a capo dell’Asp di Cosenza). Così come, di certo, al Ministro non hanno raccontato di quando, in piena emergenza, il nostro Zuccatelli ha deciso di rinunciare ad assumere 65 unità lavorative al “Pugliese”.
Una decisione incomprensibile sia perché il personale era (ed è) allo stremo, ma anche per rispetto dell’utenza visto che maggior personale sanitario avrebbe reso un servizio migliore.
Una scelta miope. Tanto che il 3 aprile ci appellammo a tutta la deputazione calabrese. Com’era possibile che in piena emergenza sanitaria ed economia si negasse la possibilità di lavorare a tanti disoccupati.
A meno che l’obiettivo non fosse davvero quello di affossare sempre di più il servizio pubblico.
Questa chiave di lettura getterebbe una luce inquietante sui presunti aiuti ai “ras” locali della sanità privata.
Ovviamente glissiamo sulle performance televisive perché difficilmente sarà sfuggita al Ministro la puntata di Report passata alla storia per i “ventilatori di Pallaria”. In quella puntata un distratto Zuccatelli finiva per smentire addirittura se stesso in maniera davvero imbarazzante.
Sull’ultima “zuccarellata”, ovvero trasferire il reparto di Geriatria del “Pugliese” evitiamo di dilungarci, avendo già chiesto l’intervento della Procura per fermare questa follia.
Evidentemente il prof Zuccatelli ha un conto in sospeso con gli anziani.
Tuttavia un piccolo dubbio, vista la frequenza con cui Zuccatelli viene nominato, dovrà ritenersi legittimo.
Di certo se si iniziasse a guardare alla Calabria, non come un volgare poltronificio, ma come una regione in ginocchio, grazie ad evidenti responsabilità diffuse, forse potremmo illuderci di vivere in un paese civile; di poterci curare senza affrontare viaggi della “speranza” e provare a convincere i ragazzi a rimanere.
Francesco Di Lieto (Codacons)