Utilizzavano emoticon con foglie di marijuana o sticker con immagini di vassoi con strisce di cocaina nei messaggi whatsapp con i quali informavano i clienti del prodotto stupefacente in vendita in quel momento.
Era questo il codice che usavano alcune delle sei persone condotte in carcere dai carabinieri della tenenza di Isola Capo Rizzuto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Crotone, Massimo Forciniti, per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione, denominata ‘Libertà bis’ segue quella già svolta, sempre dai carabinieri, il 19 giugno scorso e che ha portato all’arresto di 5 persone due delle quali sono indagate anche in questa seconda tranche.
L’indagine è stata avviata a seguito dell’esame dei telefonini di due degli attuali indagati, che sono in tutto nove, a seguito di precedenti arresti per spaccio di sostanze stupefacenti.
Dal loro esame, confermato dai controlli eseguiti dai carabinieri, è stato possibile documentare circa 150 episodi di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e marijuana.
Droghe che venivano indicate molto spesso anche come ‘pizze o minuti’. Sostanze spesso acquistate a Crotone per il successivo smercio a Isola di Capo Rizzuto.
Tre dei sei arrestati sono stati portati in carcere a Crotone (uno di questi era già ristretto per altri motivi) e gli altri tre nell’istituto penitenziario di Verona dove due di loro erano già detenuti per altre cause, mentre il terzo è stato rintracciato a Caprino Veronese dove si era spostato da qualche mese per ragioni di lavoro.
Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati, nell’abitazione di uno degli arrestati 30 mila euro in banconote di vario taglio sottoposte a sequestro penale in quanto ritenute il frutto dell’attività di spaccio.