Recentemente assistiamo ad un uso – abuso di termini che partono da concezioni di alto valore ma vengono propinati per abbindolare un pò il senso comune e conquistare consensi.
Spesso sono termini anglosassoni e quindi si presentano in forma autorevole ed a volte poco comprensiva. Lo stesso professore Sabatini in un recente incontro tenuto al teatro di Soverato ci ha spinto ad aprire gli occhi e a pretendere chiarezza. Io mi riferisco ora ad alcune parole ricorrenti usate a volte a sproposito: agricoltura biologica ( bisogna capire se il produttore che declama questa caratteristica ha la certificazione prevista per legge.Solo pochi giorni fa è stata sventata una truffa di chi spacciava le cipolle comuni x cipolle di Tropea pretendendo un prezzo più alto ) , Orti urbani o orti familiari ( bisogna capire se , oltre il fascino della parola richiamata e che attira le giuste aspettative di consumatori in cerca di prodotti genuini, e’ tutto in regola da un punto di vista amministrativo e legale) . Altro termine ricorrente e’ smart city , salvo poi vedere realizzata una costruzione in cemento armato e per giunta con il titolo di “SPORT IN PINETA”. Per non parlare del termine water front che ormai interessa tutti i nostri litorali ed in nome del quale passano le operazioni più disparate, senza l ‘ acquisizione dei pareri e nulla osta preventivi, con l ‘ abbondare di superfici impermeabili ed in asfalto in sfregio alle più elementari norme di riqualificazione ambientale e paesaggistica. Per non parlare del termine abusato di green, nelle parole composte di green economy, green export, green expo ecc. Quasi che usare il termine green ci depuri da qualsivoglia sottintesa utilizzazione speculativa ed impattante. Insomma valgono più le apparenze che la sostanza. In questa giungla il cittadino ha diritto ad essere adeguatamente informato per orientarsi. Come fare?? Ben vengano i dubbi, le osservazioni, la ricerca di saperi ed il ricorso a chi senza fini di vantaggio personale vuole esplicitare un ruolo di orientamento e di crescita culturale.
E per finire colpisce ancora la grande differenza tra le notizie che si colgono nei social network e la realtà .
Da una parte colpiscono l’ apparenza e la leggerezza con cui ignorando le più elementari norme e regole che valgono sul territorio nazionale, si trovano sotterfugi per eludere passaggi ,si promettono cose impossibili , si comunicano programmi di intrattenimento dettagliati ed allettanti. Dall’altra parte bisogna ammettere l’ esistenza reale di regole e di normative da rispettare con cui fare i conti anche se il quadro complessivo della burocrazia scoraggia .E’ comunque una questione di legalità il rispetto delle norme.
Non si supera il problema ignorandole a priori. Di fatto eludendole si alimentano illusioni , si costruiscono castelli di sabbia, si va incontro a contenziosi. Salvo poi ricorrere a sanatorie o annullare quanto previsto e comunque si dà l’ impressione che si “naviga a vista” piuttosto che con le coordinate certe che derivano da esperienza e programmazione .
arch. Marisa Gigliotti