Molti, forse tutti, si staranno chiedendo chi è questo signore impettito che compare nella foto del cappuccino di oggi. Si chiama Mauro Laus ed è un senatore della Repubblica Italiana e siede nei banchi riservatati al Partito Deceduto…ops, Democratico.
Ma perché porto agli onori della cronaca questo esimio onorevole riconosciuto a malapena dai propri familiari (quelli più stretti, s’intende)? Durante un intervento in aula a Palazzo Madama della senatrice cinquestelle Alessandra Maiorino, come arrivasse dall’oltretomba dove le anime dei dem vagano disperati in cerca della luce in fondo al tunnel, una voce catarrosa sulla falsa riga della vocina diabolica della protagonista del film l’Esorcista, urla a pieni polmoni “Tornatene in cucina”. Anni di battaglie per la parità sacrosanta tra uomini e donne spazzate via da un barbaro alla corte di chi continua a definirsi Democratico.
Per carità, nessuno vuole escludere la buona fede del Laus e che la frase infelice sia frutto della sola dabbenaggine dell’uomo cresciuto all’ombra di una retro-cultura dei tempi che furono. Ma mi permetto di sottolineare che apostrofare con così cafona maniera una donna per la sola sua militanza in uno schieramento avversario, denota inequivocabilmente la pochezza educativa di molti dei soggetti che erroneamente sono stati mandati a far le nostre veci nelle aule che contano. Allo stesso modo che dire “sciancato” ad uno zoppo o “negro” ad un uomo di colore. Nessunissima differenza.
E’ uomo del sud, seppure ha fatto le sue fortune politiche in Piemonte. Già. Per ironia della sorte, il senatore è nato in Basilicata e per la precisione a “Lavello” in provincia di Potenza. Ora, caro Mauro, visto dove sei nato, visto che sicuramente a lavare i piatti sarai migliore che nelle tue vesti istituzionali, sarebbe proprio bello che in cucina ci tornassi tu…per sempre.
Gianni Ianni Palarchio (Blog)