Sono Francesco Mendicino esponente del MOVIMENTO “RINASCITA DI LAMEZIA”, fortunatamente in questa periodo non siamo sotto elezioni, quindi ci possiamo dedicare a fare delle valutazioni in piena libertà senza cadere nella strumentalizzazione della propaganda politica, come sicuramente in tanti ricorderanno la premessa del dott. Pasqualino Ruberto nel creare 5000 posti di lavori in 5 anni, che con il mio modesto parere è stato molto realistico nel dire questo numero visto che in realtà possediamo risorse che possono generale centinaia di migliaia di posti di lavoro, se non addirittura un milione di posti di lavoro, abbiamo tutta questa potenzialità ma non gli viene prestata l’attenzione che giustamente meritano i 36 miliardi di euro dei fondi disponibile (come appreso dalla stampa), negli ultimi 10 anni, sicuramente molti hanno provato ad approcciare con i fondi europei, e a sentire in tanti, sono solo rimasti scottati nel tentare di creare un qualcosa di positivo per se stessi che sia per gli altri, alla luce di tutto questo sicuramente bisogna invertire la rotta, rimodulando totalmente il piano di gestione, come tutti sanno ognuno di noi ha una professione, ed anche chi non ha una professione ha dei talenti o ha della dote innate per fare lavori che richiedono una abilita fisica e motoria. Analizzando le fonti dirette, indirette e i sentiti dire, mi sento di affermare che serve un dipartimento finalizzato a strutturare progetti, il povero contadino o per il povero impiegato, o il giovane laureato, possono essere bravissimi nei propri mestieri, ma sicuramente il più delle volte non sono dei bravi imprenditori, o non sono dei bravi burocrati per gestire gli innumerevoli modelli per affrontare la stesura di un bando per l’accesso ai fondi, e nello stesso tempo penso che l’accesso ai fondi è frammentario senza un adeguato piano di strutturazione globale finalizzata a creare, lavoro, servizi, cultura, arte e benessere, da soli si è potenzialmente solo una goccia di acqua che cade nell’oceano senza fungere da ago della bilancia. La vera ottimizzazione viene fornita dall’accesso ai dati, alle statistiche, agli spot, all’ascolto di esigenze reali, a cosa serve costruire opere delle quali non c’è richiesta? Guardando le statiche di Lamezia Terme sulla popolazione, nel fare un esempio pratico, si può desumere che la forza lavoro momentanea è di circa 44 mila persone, e nei prossimi 20 anni il rinnovo occupazionale si aggira a circa 14 mila persone, quindi in quel caso avremo una forza lavoro globale di 38 mila persone, si rende noto che si perdono 6 mila persone di forza lavoro. Continuando l’analisi sicuramente 20 mila persone godono già di un impiego anche se non è il lavoro dei propri sogni, sicuramente con altri 20 mila posti di lavoro, Lamezia Terme sarebbe sistemata nel punto di vista dell’occupazione, per non parlare poi se si riesce a cogliere la cultura dello sviluppo e dell’aiutarsi a vicenda e non ostacolarsi, diventando comunità potrebbe uscire tanto altro lavoro spontaneo che in questa fase non ha importanza neanche ipotizzare un dato, ma sicuramente potrebbero essere quei 5000 posti di lavoro che il dott. Ruberto annunciava, ma questa volta uscirebbero fuori in maniera spontanea.
Non posso fare a meno di notare che questi fondi europei sono molto demonizzati, tanti giovani piangono speranza, e la cercano altrove quando invece non spendo una parola, o non accendono gli animi per gestire quello che ci è stato affidato per lo sviluppo della Calabria, e parlando di Calabria si potrebbero aprire molte porte di sviluppo avendo una sinergia con gli altri 408 comuni della nostra Regione. Io mi chiedo come siamo riusciti a vivere fino ad adesso, penso che 20 anni, o 30 anni fa realmente al massimo si riusciva a fare un pasto completo ogni 3 giorni, riordinando ad oggi bisogna creare una autosussistenza, nel creare bene e servizi di prima necessità, un alloggio decoroso per ogni singola persona, dobbiamo riprenderci il settore alimentare e cominciare ad entrare nel mercato imponendo i nostri prodotti, quindi di conseguenza avere una capacità di sopperire la mancanza alimentare nelle minoranze dove si riscontrano carenze di questo genere, visto che è fondamentale per la sopravvivenza, insomma siamo ritornati ai bisogni primari, mangiare, bere e dormire, effettuato questo importante step, possiamo creare arte, cultura, sviluppo e tecnologia. Ovviamente tutte le premesse che mi sto soffermando a fare è per farci ritornare con i piedi per terra, e quindi come priorità in caso se si parla di fondi europei, sicuramente non sarà la creazione di una base lunare. Soprattutto e chiudo bisogna cominciare a parlare di lavoro “finalizzato”, cioè non lavoro fine a se stesso, ma lavoro che genera e crea i presupposti per la creazione di altro lavoro, per assurdo solo per la gestione di 36 miliardi di euro, scomponendo a 36.000 milioni di euro, anche affidando un milione di euro ogni quattro persone serve una forza gestionale di 144 mila persone, quasi 1/10 della forza lavoro calabrese, e se per ogni progetto da un milione di euro si prendessero altre 5 persone, sarebbe soddisfare lavoro per altri 180 mila persone.
Tutto ciò mi porta alla necessità di convocare 10 consigli comunali in 70 giorni, al fine di strutturare proposte per spendere i fondi europei che ci spettano di diritto, essendo un comune calabrese, ed in tutto questo rivolgo un forte appello alle nuove forze del consiglio e della giunta comunale, mi sembra doveroso volgere questo appello chiamandoli tutti per nome: consiglieri – Tommaso Sonni, Pasqualino Ruberto, Mimmo Gianturco, De Sarro Francesco, Cardamone Michelangelo, Caruso Titina detta Carolina, De Biase Salvatore, Paradiso Tranquillo, Muraca Luigi, Grandinetti Maria, Raso Maria Lucia, Spena Pasquale, Nicotera Giancarlo, Costantino Enrico, Raso Giuseppina detta Giusy, Isabella Alessandro, Cristiano Massimo, Chirumbolo Armando, Zaffina Peppino detto Pino, Tropea Mariolina, Rosario Piccioni, Villella Aquila, Paladino Giuseppe, Ruberto Francesco, assessori – Francesco Caglioti, Chiara Puteri, Michele Cardamone, Annamaria Scavelli, Massimiliano Carnevale, Elisa Gullo, Angelo Bilotta.
Ora vi lascio a questo incontro per una riflessione personale sull’andamento della vita oggi:
Un economista incontra Dio.
“Tu sei Dio?” gli chiede.
“Si” dice Dio.
“E’ vero che un secondo dei tuoi sono mille anni dei miei?”
“Si, è vero”.
“Ed è vero che una lira delle tue sono 1000 miliardi per noi?”
“Si, è vero”
L’economista dice “Mi puoi prestare 5000 lire?”
“Si, se mi aspetti 10 minuti te le vado a prendere”.
L’economista è quello che aspetta.