Finalmente qualcosa di nuovo muove i passi nell’area del soveratese e dell’entroterra. Sulla scia delle legittime attese e delle rivendicazioni messe in atto dalle popolazioni del luogo, finalizzate a mettere fine allo scandalo di una perenne incompiuta di nome trasversale delle Serre, è sorto un comitato civico. In una regione come la nostra, disabituata alle aggregazioni civiche ancor più se composte, oltre che da cittadini ed imprenditori anche da amministratori comunali di realtà diverse, questa è già un’importante novità. Se poi, come sembra stia avvenendo nell’area interessata dall’attraversamento della trasversale, accanto alla motivazione iniziale, costituita dalla protesta, trovano spazio idee per le proposte sullo sviluppo del territorio, allora siamo di fronte ad una novità sociologica di rilevante interesse. Avviare un concreto processo di sviluppo socio-economico costituisce un obiettivo ambizioso. Per questa finalità di certo negli anni non sono mancati i fondi pubblici. Solo attraverso il Gal delle Serre, la principale agenzia di sviluppo locale di questo pezzo di Calabria, in base ai dati forniti dallo stesso ente, sono state erogate cifre considerevoli, ben 22,4 milioni di Euro spese negli ultimi 5 anni per creare sviluppo. Di contro però in questi anni non sono cessate le grida di allarme lanciate dai sindaci del territorio per sollecitare interventi ed iniziative per tentare di arginare la piaga del progressivo spopolamento e dell’isolamento dei loro centri, gravati da una disoccupazione galoppante. Le esperienze del passato devono servire da insegnamento per il futuro ed, alle soglie della nuova programmazione dei fondi comunitari, non è possibile sbagliare le scelte che, inevitabilmente, condizioneranno il futuro delle nuove generazioni. Ben venga il comitato civico e le iniziative di confronto, libero e concreto, tra portatori di interessi diversi: cittadini, giovani, amministratori comunali, imprenditori che dovrebbero poter sfociare in un’idea chiara, coerente e condivisa su quale sviluppo creare nell’area del soveratese e del suo entroterra. Se ben gestita questa fase potrà generare buoni progetti capaci, anche con il supporto di fondi pubblici, di creare nuova occupazione, reddito ed una migliore qualità della vita.
Franco Caccia
Presidente – sez. Calabria
(Associazione Sociologi Italiani)