La formica di fuoco è stata trovata in Europa per la prima volta e precisamente a Siracusa in Sicilia. Altamente invasiva secondo gli esperti, l’animale si diffonde rapidamente e minaccia le specie e gli ecosistemi autoctoni. È originaria del Sud America, è molto aggressiva, spruzza un veleno pungente e può alterare interi ecosistemi.
Un gruppo di ricercatori ha scoperto 88 nidi, alcuni con diverse migliaia di formiche, su un’area di cinque ettari, equivalente a circa tre campi da calcio e mezzo, vicino a Siracusa, in Sicilia. I risultati sono stati pubblicati lunedì sulla rivista scientifica «Current Biology».
Solenopsis invicta è una delle specie invasive peggiori, scrive l’autore principale dello studio, Mattia Menchetti, in un comunicato. Lo si capisce anche solo dalla traduzione del nome scientifico latino: significa «formica di fuoco imbattuta». Il fatto che il team di ricerca abbia trovato la specie è stata una sorpresa, commenta ancora Menchetti.
«Ma sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato», aggiunge. Parlando con gli abitanti della zona, gli autori dello studio hanno scoperto che le prime punture dolorose risalgono almeno al 2019, quindi l’arrivo della formica di fuoco non è recente e l’estensione reale dell’area invasa è probabilmente molto maggiore. Lo studio dice che il 7% circa del continente europeo e il 50% delle città italiane ha condizioni adatte alla diffusione della formica di fuoco.
«Secondo il nostro modello ecologico, dice Menchetti, le grandi città costiere sono tra i siti più adatti ad ospitarla. E con il cambiamento climatico le aree idonee al suo insediamento aumenteranno». La formica è originaria del Sud America, ma nell’ultimo secolo si è diffusa in gran parte degli Stati Uniti, in Messico, nei Caraibi, in Cina e in Australia.
Lo studio non spiega in modo definitivo come l’animale sia giunto in Europa. Tuttavia, le analisi genetiche suggeriscono che sia arrivato attraverso navi mercantili e correnti di vento dagli Stati Uniti o dalla Cina.
I risultati dello studio mostrano che ci sono già stati casi isolati in cui la formica di fuoco è stata trovata in Europa, ad esempio su prodotti importati in Spagna, Finlandia e Paesi Bassi. Ma è la prima volta che viene individuata in una popolazione selvatica. Questi insetti, quando vengono disturbati, reagiscono in modo estremamente aggressivo.
Prima mordono e poi iniettano una secrezione nella ferita attraverso il loro pungiglione velenoso, di solito più volte di fila. La pelle si irrita e si formano pustole rosse che provocano prurito. Questa specie altamente invasiva è in grado di cacciare le formiche autoctone e di danneggiare le colture e altre parti degli ecosistemi locali.
Secondo Menchetti, la Nuova Zelanda è l’unico Paese che è riuscito a sradicare la specie, con un programma pluriennale. Per la protezione dell’ambiente, alla luce della lotta a questa specie invasive effettuata dalla Nuova Zelanda, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, esorta quindi di prendere esempio da questo paese intraprendendo immediatamente un’azione coordinata.