Un informatico spagnolo di 29 anni, Alejandro Colomar, ha presentato il ricorso in Tribunale per difendere il suo diritto di camminare nudo per le strade della città di Valencia.
Come afferma nel suo annuncio postato su Facebook, la Corte Suprema di Valencia ha accolto il ricorso contro la decisione di un tribunale di grado inferiore e allo stesso tempo annullando le multe inflitte a quest’uomo per aver camminato per le strade della città di Aldaya a corpo nudo.
La Corte Suprema ha ammesso, tuttavia, che esiste una “lacuna legislativa” in Spagna per quanto riguarda il nudismo. Al suo primo processo, Alejandro Colomar, è stato visto arrivare in tribunale con indosso solo un paio di scarponcini da trekking, ma è stato fermato e gli è stato ordinato di cambiarsi per entrare nell’edificio. Ha affermato al processo che le multe violavano il suo diritto alla libertà ideologica.
Secondo quanto ha detto Colomar a Reuters, ha iniziato a spogliarsi in pubblico nel 2020 e c’erano più persone che lo sostenevano che non lo insultavano quando andava in giro nudo. “Sono stato multato perché la polizia fondamentalmente non conosce le leggi”, ha commentato, “e ora come ho dimostrato anche legalmente posso andare in giro così”.
Il giovane, che lavora per una società nordamericana, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, risulta essere un recidivo in queste tipo di sanzioni: alle spalle, infatti, ha anche un’altra condanna per essere entrato nudo anche in una stazione di polizia, accumulando multe per un totale di quasi 3.000 euro.
Secondo elDiario.es, l’informatico valenciano sostiene che si tratti di “una pratica legale” e, quindi, difende il suo diritto di esercitarla. “È molto probabile che la questione finisca davanti alla Corte costituzionale”, ha dichiarato il suo avvocato Pablo Mora.