E che non fosse solo un problema di “rinnovo del look” della storica locomotiva a vapore FCL 353, come comunicato lo scorso 4 febbraio e successivamente ribadito da Ferrovie della Calabria, era palese.
Oggi, infatti, Ferrovie della Calabria srl, di fatto smentendo se stessa con un nuovo comunicato, ha effettivamente confermato quelli che erano i nostri timori e dubbi, da noi esposti negli ultimi dieci giorni, mentre qualcuno ci derideva o malamente ci rassicurava su riprese dell’esercizio “tra due settimane”: la tratta ferroviaria turistica Camigliatello – San Nicola Silvana Mansio, necessita di interventi urgenti dal punto di vista infrastrutturale, per garantire la sicurezza del servizio ferroviario.
Nel dettaglio, il comunicato di Ferrovie della Calabria riporta la necessità di effettuare i seguenti interventi:
– Risanamento massicciata
– Rinforzo del binario con sostituzione traverse in legno ammalorate
– Rettifica scartamento con rilavorazione traverse
– Rincalzatura sistematica annuale
– “Ulteriori lavori atti ad eliminare le anomalie riscontrate”
Insomma, tutt’altro che il rifacimento del look della locomotiva a vapore e soprattutto, difficilmente tutti questi interventi possono essere realizzati in ‘due settimane’. Ma era proprio necessario dover arrivare a sollevare un polverone mediatico e politico (viste le utili interrogazioni in consiglio regionale di Davide Tavernise e Domenico Bevacqua sul tema Treno della Sila), semplicemente per comunicare ai calabresi, prima ancora che ad un’Associazione, quella che è la reale situazione della Ferrovia Silana?
Due osservazioni in merito alla tratta Camigliatello – San Nicola Silvana Mansio, prima di approfondire su alcuni successivi punti del comunicato di Ferrovie della Calabria:
1) Si continua a parlare di tratta Camigliatello – San Nicola Silvana Mansio. Sarebbe interessante comprendere come mai il breve, ma significativo tratto Moccone – Camigliatello Silano, sia praticamente stato cancellato, come se non fosse mai esistito. Eppure, solo fino ad un anno fa, si arrivava e si ripartiva in treno proprio da Moccone. Da sottolineare inoltre che, a causa dell’inspiegato abbandono, questo tratto di linea silana, complice anche la dilagante inciviltà, sta diventando una vera e propria discarica.
2) Secondo punto che ci sta a cuore, relativo proprio agli interventi di manutenzione: ma come può essere possibile che, dall’attivazione del tratto ferroviario turistico Moccone – San Nicola Silvana Mansio nel 2016, non siano mai stati effettuati interventi sostanziali, tali da evitare la totale sospensione del servizio, arrivando praticamente al punto da rendere inutilizzabile in sicurezza la tratta?
Eppure, almeno da Contratto di Servizio tra Regione Calabria e Ferrovie della Calabria srl, le risorse non dovrebbero mai essere mancate. Come da specifica allegata, infatti, Ferrovie della Calabria percepirebbe dalla Regione Calabria, annualmente, ben 80.000 €/km per le tratte ferroviarie con servizio ferroviario attivo, al fine di garantirne la manutenzione. Per le tratte sospese all’esercizio, la cifra scende a 8000 €/km, necessari in questo caso a garantire la manutenzione minima e soprattutto il diserbo periodico e la pulizia del sedime ferroviario.
Adesso, su due piedi, è difficile dire come venga considerata dalla Regione Calabria la tratta ferroviaria turistica da Moccone a San Nicola Silvana Mansio. Se fosse considerata “attiva”, come del resto lo è, su circa 13 km di linea, Ferrovie della Calabria percepirebbe più di 1 milione di euro all’anno!
SE così fosse, ed è molto probabile lo sia, è possibile che in ben 8 anni, Ferrovie della Calabria non sia stata in grado di garantire la manutenzione ordinaria di un tratto ferroviario così importante (peraltro) dal punto di vista dell’immagine turistica della Calabria?
Non abbiamo decisamente dubbi, invece, sulle tratte sospese all’esercizio, senza circolazione ferroviaria, Ferrovia Silana compresa, ad esclusione del tratto Moccone – San Nicola Silvana Mansio percorso dal Treno della Sila.
E’ mai possibile che con 8000 €/km annui, non sia neppure possibile garantire il diserbo delle tratte ferroviarie sospese (ci riferiamo anche alle Taurensi), se non saltuariamente ed a seguito di proteste dei Comuni, giusto qualche piazzale di stazione?
Chiuso il capitolo infrastruttura, passiamo a quello relativo al servizio. Ferrovie della Calabria srl, nel comunicato, specifica che il servizio turistico del Treno della Sila viene gestito con risorse proprie dell’azienda, “senza alcun ristoro da parte della Regione Calabria”.
Curioso, poichè con Decreto Dirigenziale n.11586 del 09/08/2023 del Dipartimento Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità della Regione Calabria, a Ferrovie della Calabria venivano riconosciuti ben 108.736,65 € proprio per il servizio turistico del Treno della Sila. Ad onor del vero, il 21/12/2023 con il Decreto Dirigenziale n. 19844 venivano riconosciuti di questa cifra, a Ferrovie della Calabria, “solo” 78.532 €.
Ma si tratta pur sempre di un sostegno da parte della Regione Calabria, come del resto è avvenuto, per esempio, nel caso del Treno degli Dei, organizzato dalla nostra Associazione con Fondazione FS Italiane lo scorso mese di agosto. Perchè dire il contrario, allora? E soprattutto, com’è possibile che, nonostante il contributo regionale e gli introiti relativi alla vendita dei biglietti non certo economici (a dire di Ferrovie della Calabria, il Treno della Sila sarebbe praticamente sempre sold-out…), sia così difficile “sostenere” questo servizio turistico? Viene spontaneo allora chiedersi quanto realmente costi la gestione del Treno della Sila, e non ci riferiamo ovviamente agli ovvi ed imprescindibili costi relativi a personale di macchina, capotreno, capistazione, e personale tecnico.
Ma attenzione a fraintenderci: queste domande non sono certo mirate a fare i conti in tasca a nessuno, semmai saranno gli organi preposti a farlo, ma sono semplicemente frutto di una reale nostra preoccupazione sul futuro stesso del Treno della Sila.
In conclusione, un appunto sull’annosa vicenda del prolungamento della tratta turistica da San Nicola Silvana Mansio a San Giovanni in Fiore, i cui lavori di riattivazione sono stati avviati nel 2017 (…).
Ferrovie della Calabria prevede il termine dei lavori e la riattivazione della tratta, entro la fine del 2024 “previa sottoscrizione di una nuova convenzione tra Regione Calabria e Ferrovie della Calabria in corso di definizione”.
Lo auspichiamo, ci mancherebbe altro: ma è patetico leggere ciò, dopo che, per responsabilità di non si sa chi, è stata fatta scadere una convenzione già in vigore, con relativa perdita dei fondi (dirottati poi al comprensorio sciistico di Gambarie) proprio destinati al completamento dei lavori sulla tratta in questione.
Queste, le nostre considerazioni per oggi. Torneremo a discutere anche della questione legata alla totale ed inspiegabile esclusione della nostra Associazione nell’organizzazione di eventi con Il Treno della Sila, ma anche di un aspetto positivo – almeno uno – che riguarda Ferrovie della Calabria, ovvero l’annunciata progettazione di un sistema integrato con Rete Ferroviaria Italiana a Cosenza, al fine di riportare nel cuore della città i servizi ferroviari di Trenitalia. Ne parleremo nei prossimi giorni.
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria