“E’ Twitter il social network che misura la popolarità e il valore di una persona, sia nella vita che nella sua attività o in qualsiasi altro settore. Se non si è su Twitter, al tempo d’oggi, si è fuori dal mondo: ma se un utente è già titolare di un account e possiede meno di 800 following (cioè, meno di 800 utenti che lo seguono) è ancora peggio: vuol dire che non conta nulla”. E’ quanto sostiene, con dati alla mano, la professoressa Ylenia Bonomi, sondaggista, che – alla guida di un’équipe europea – ha appena portato a termine un’interessante ricerca di mercato per conto della società londinese SPK Europe. Da questo studio, emergono anche moltissimi curiosi aspetti sul comportamento di chi utilizza Twitter come mezzo di comunicazione. Ad esempio, si scopre perché molti personaggi (e su Twitter ce ne sono davvero tanti: dal Capo di governo al Papa, e via dicendo) evitano di socializzare in un Social che – lo dice la parola stessa – dovrebbe favorire la socializzazione. “Se un utente twitta un messaggio diretto a un personaggio famoso – scrive la professoressa Bonomi – questi, prima di decidere se rispondere o meno, va a controllare il numero dei following e, se l’interlocutore ne ha pochi, evita di interagire con lui, perché considerato tutt’altro che importante, di scarso interesse, essendo poco seguito nella suo ambiente”. Curioso, ma non troppo, quasi scontato, questo particolare. Da questo studio, fra l’altro, emerge anche il motivo che induce a volte taluni utenti ad abbandonare il proprio account dopo un po’ di tempo. “Molti utenti infatti – incoraggiati dal facilissimo Facebook dove, al contrario di Twitter, qualsiasi può avere migliaia di contatti, giacché la richiesta di amicizia dev’essere accettata dall’altra parte, su Twitter invece rimangono delusi dallo scarso risultato che riescono ad ottenere e decidono di abbandonare l’account”.
Ma, a parte questi aspetti curiosi, la cosa più importante che emerge da questo recentissimo studio è proprio il fatto che Twitter è ormai diventato il mezzo di comunicazione prediletto da ministri, personaggi della politica, dello spettacolo, del cinema, della Chiesa ecc., al punto che “se nel mondo accade qualcosa d’importante, su Twitter lo si viene a sapere in tempo reale, prim’ancora di ritrovare le news sui tradizionali siti d’Informazione”. Un trend, dunque. Un modo per camminare al passo coi tempi. E non è un caso se anche il premier Renzi o il Papa diramano ormai le loro news in anteprima, anche ai tg nazionali, attraverso la piattaforma mondiale di Twitter.