Ebbene, sì, dal 1968 ci riempivano di chiacchiere, e adesso, ufficialmente, è l’ora dei fatti: è DEFINITIVO il progetto del tratto Gagliato – Satriano. Nunc est bibendum, e il Comitato spera di berci sopra a fiumi con panini e zeppole come già fu (niente giacche e cravatte e discorsi!), e inviteremo il commissario Caporaso e l’ingegner Canalella, e magari lo stesso ministro Salvini. A questi il Comitato ha scritto, e questi sta rispondendo con le cose concrete.
L’ANAS può procedere immediatamente agli espropri necessari. Vero, ma nello stesso tempo si scopre che nell’area interessata insistono 92 particelle catastali di Gagliato e 106 di Satriano; e per buon peso, 12 di Petrizzi e 14 di Soverato. Il totale fa 224, e dico particelle; e siccome ogni nonna ha lasciato due o tre o più nipoti, i titolari sono almeno due o tre volte tanto. Misteri del nostro territorio, come sia possibile che ci siano tutti questi proprietarioni… di una tomolata ciascuno! Evviva i latifondi, quando c’erano: ma è un altro discorso, e torneremo.
Ordunque, se anche uno solo, e dico uno solo, fa ricorso + seconda istanza + TAR + Diritti dell’uomo, e con i ritmi non proprio lampo della nostra amata e venerata magistratura, rischiamo che ci (vi!) pigli il secolo XXII.
Urgono provvedimenti. E se è vero che non si può impedire a nessuno di ricorrere, è altrettanto e più vero che ci sono ottimi e legalissimi argomenti per sconsigliare certi colpi di testa. Rivolgo perciò agli avvocati dell’ANAS questi avvelenati suggerimenti:
1. Chissà quante eredità sono rimaste senza denuncia di successione e relativo pagamento?
2. Chissà quante tasse e imposte sono state pagate e quante evase?
3. Chissà quanti dei veri o presunti proprietari stanno all’estero e sono a loro volta defunti senza testamento?
4. Chissà quante di queste particelle spacciate per agricole sono in realtà sterpaglie in abbandono da tre generazioni?
5. Eccetera.
Ecco, c’è tanto, e facile lavoro per gli avvocati: appena arriva un ricorso, vadano a spulciare la situazione; e vedrete come passano certi grilli per la testa.
E non basta. Serve un civilissimo ma fermissimo rimprovero sociale a chi pone ostacoli e rinvii. Ripeto che sarebbero legittimi, ma non vuol dire che si debbano fare. Una volta tanto, in questa Calabria dell’IO, IO, IO, proviamo a parlare in termini di NOI.
A proposito di Trasversale: metteteci un bel po’ di telecamere anticriminali.
Ulderico Nisticò