Pungitore: “Se la politica, d’ora in avanti, farà il proprio dovere, riceverà il nostro plauso. Se non lo farà, dovrà sopportare le nostre critiche”
“Occorre riportare il dibattito sulla Trasversale delle Serre nell’alveo della serietà e di una più generale, serena e proficua discussione sul futuro sviluppo delle aree interne”. Ad affermarlo è il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”, Francesco Pungitore. “Ridurre la nostra azione – sottolinea Pungitore – ad una mera logica contrappositiva tra politica e antipolitica è del tutto sbagliato e fuori luogo. I fatti lo dimostrano. Lo testimoniano, in particolare, le tante adesioni di sindaci e amministratori locali alla nostra mobilitazione. Appare, peraltro, assolutamente fuorviante e poco credibile il tentativo operato in questi ultimi giorni di trascinare il Comitato in una sorta di rissa da bar tra sostenitori e avversari di questo o quel deputato. La nostra protesta non è, ovviamente, né di destra e né di sinistra, categorie che, personalmente, ritengo morte e defunte già da parecchi anni. Né si può rivestire con i colori dei partiti e delle ideologie (esistono ancora?). Ricordo a me stesso alcuni momenti cruciali delle iniziative che abbiamo realizzato: servizi televisivi su Rai Uno e Rai Tre; presidi pacifici lungo i cantieri della superstrada; assemblee pubbliche di sensibilizzazione a Soverato, Gagliato e Chiaravalle; incontri con le scuole. Oltre a ciò, è particolarmente significativo il nostro ruolo al fianco degli ex operai della Trasversale che, da 14 anni, rivendicano ingenti somme arretrate. Un sostegno concreto ai lavoratori, in termini di rappresentanza e assistenza in tutte le sedi. Nulla di strumentale, dunque, ma tutto limpidamente finalizzato a riportare al centro dell’attenzione regionale e nazionale una scandalosa incompiuta che versava da anni in condizioni di totale abbandono. Obiettivo raggiunto, senza tema di smentita. Abbiamo, certamente, chiesto alla politica di darsi una svegliata, di impegnarsi, soprattutto con l’Anas, per mettere fine a questa vergogna che dura da mezzo secolo. Parallelamente, abbiamo rivolto un invito a evitare quelle passerelle retoriche e quegli inutili proclami elettorali di cui l’opinione pubblica ha ormai le tasche piene. Nulla di più e niente di meno. Se la politica, d’ora in avanti, farà il proprio dovere, riceverà il nostro plauso. Se non lo farà, dovrà sopportare le nostre critiche. Questo, del resto, è il sale della democrazia”.