A partire dall’1 agosto, il biglietto Regionale di Trenitalia, su tutto il territorio nazionale, avrà caratteristiche totalmente nuove. Caratteristiche che, per alcuni versi, sono decisamente poco condivisibili, ma che molto probabilmente porteranno ad un abbattimento dell’evasione potenzialmente storico.
Dopo l’eliminazione dei biglietti a fascia chilometrica, avvenuta tra aprile e giugno di quest’anno, infatti è arrivato il turno del classico biglietto regionale con origine-destinazione, utilizzabile entro due mesi dal giorno dell’emissione, e valido 6 ore dal momento della convalida.
Una flessibilità che, purtroppo, in questi anni è stata troppo spesso fonte di “cattivo utilizzo”, da parte di quei tantissimi furbetti che, specie su tratte brevi e su convogli a composizione sostenuta con maggiore possibilità di elusione della controlleria, non convalidavano il biglietto e lo riutilizzavano per settimane…se non per gli interi due mesi di validità dello stesso.
Da giorno 1 agosto il biglietto regionale avrà validità esclusivamente per il giorno in cui si deciderà di viaggiare. In biglietteria (automatica e non), o in un centro sisal abilitato all’emissione dei biglietti, verrà richiesto il giorno in cui si deciderà viaggiare, ed una volta convalidato il biglietto avrà validità di 4 ore. Chiaramente, se il viaggio a bordo del treno dovesse superare le 4 ore (come può avvenire per esempio in Calabria con un viaggio Reggio Calabria Centrale – Sibari/oltre via Jonica), non si incorrerà in alcuna sanzione. Sarà possibile modificare data e percorso una sola volta, entro le 23.59 del giorno precedente alla partenza
Una scelta che quindi tenta di equiparare il treno agli altri mezzi di TPL, specie su gomma extraurbani, dove il biglietto ha validità esclusivamente per il giorno di emissione, con evasione pari quasi a zero. Potrebbe quindi assottigliarsi la notevole differenza tra il temuto rapporto ricavi/costi del TPL su gomma rispetto a quello su ferro, che per troppi tempo ha reso, almeno in apparenza, molto più efficiente il trasporto su bus rispetto a quello su rotaia.
Ma chiaramente, ci sono anche gli aspetti negativi di questa scelta. Prima di tutto, la questione relativa alle sanzioni per l’emissione a bordo. A differenza del trasporto su gomma, dove i biglietti vengono emessi direttamente sul bus, a bordo treno dallo scorso cambio d’orario di giugno, è diventata obbligatoria una sanzione di 5 € in aggiunta al costo del biglietto, per il viaggiatore sprovvisto a bordo treno. Non ci riferiamo chiaramente a coloro che salgono volutamente sprovvisti, ma a chi, impossibilitato dall’effettuarlo a terra (per mancanza biglietterie, o eccessiva distanza e/o mancata segnalazione dei centri Sisal abilitati all’emissione), richiedano regolarizzazione al Capo Treno immediatamente al momento della salita. Una scelta, a quanto pare presa unilateralmente da Trenitalia specificatamente in Calabria, che sta giustamente provocando un notevole malcontento dell’utenza, specie per quella che parte da stazioni molto piccole sprovviste di qualsiasi tipo di punto vendita. Non sarebbe il caso, vista la notevole restrizione che avverrà dall’1 agosto, di eliminare tale inutile e vessatoria sanzione? Chiaramente, la sanzione dovrebbe essere eliminata esclusivamente per chi chiede l’emissione del biglietto al CapoTreno, appena salito a bordo del convoglio, e non per chi, cercando di fare il furbetto, sale a bordo senza biglietto, senza avvisare il personale di bordo. In questo caso è più che condivisibile anche la “classica” multa da 50 a 200 Euro in base alle normative vigenti nelle varie Regioni.
Infine, lanciamo una proposta “shock”: visto che molto probabilmente il nuovo biglietto regionale porterà ad una notevole riduzione dell’evasione, non sarebbe una cattiva idea quella di premiare chi il biglietto o l’abbonamento lo ha sempre pagato, riducendo – nei limiti della sostenibilità – il costo di biglietti ed abbonamenti. Una riduzione ovviamente ponderata e condivisa con le Regioni, che non vanifichi il recupero di risorse dato dalla riduzione dell’evasione, ma che sicuramente apparirà come un’apertura nei confronti del viaggiatore che oggi, con il nuovo biglietto regionale, si sente stretto in una sorta di “morsa” generata da scarsa flessibilità ed eccessiva rigidità. Inoltre, fattore non secondario, la riduzione delle tariffe, seppur minima, potrebbe incentivare anche un aumento dell’utenza. Speriamo che il nostro appello venga condiviso anche dalle associazioni dei consumatori e dei pendolari…ed ovviamente anche dalle istituzioni preposte.
Roberto Galati
Associazione Ferrovie in Calabria