Tragedia migranti in mare: 66 dispersi in Calabria, tra cui 26 bambini


Sarebbero 66 i migranti dispersi a causa del ribaltamento, a circa cento miglia dalla costa della Calabria, della barca a vela sulla quale viaggiavano. Tra loro c’erano, secondo i testimoni, almeno 26 bambini.

In soccorso dell’imbarcazione è giunto un mercantile che ha trasferito 12 superstiti su un’unità della Guardia costiera che è poi approdata a Roccella Ionica. Tra loro una donna successivamente deceduta.

Sono state attivate le ricerche delle persone disperse con due motovedette della Guardia costiera, partite da Reggio Calabria e Roccella Ionica, e un aereo Atr42 decollato dalla base aeromobili delle Guardia costiera di Catania.

In arrivo anche la nave Dattilo della Guardia costiera. A bordo dei mezzi navali anche team sanitari del Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta).

I migranti che viaggiavano a bordo dell’imbarcazione erano partiti nei giorni scorsi da un porto della Turchia. Di quanto è accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Locri, che sta coordinando l’attività investigativa. Si tratta di persone di nazionalità irachena, siriana e iraniana.

“Ho parlato con un ragazzo che ha perso la sua fidanzata. I superstiti hanno parlato di 66 persone disperse, tra cui almeno 26 bambini, anche di pochi mesi. Intere famiglie dell’Afghanistan sarebbero morte. Sono partiti dalla Turchia 8 giorni fa e da 3 o 4 giorni imbarcavano acqua. Ci hanno detto che viaggiavano senza salvagente e che alcune barche non si sono fermate per aiutarli”.

Così Shakilla Mohammadi, mediatrice interculturale di Medici senza frontiere, presente a Roccella Ionica dove sono sbarcati i sopravvissuti del naufragio nello Jonio. “La scena – racconta – era straziante, davanti a noi persone traumatizzate, il dolore si toccava con mano”.