E’ in corso, nella Sala operativa della Protezione civile della Prefettura di Catanzaro, un’esercitazione di difesa civile, per posti di comando, senza schieramento reale di forze in campo, denominata “Altavilla 2015″, organizzata dal Ministero dell’Interno – Direzione Centrale della Difesa Civile. L’esercitazione è stata coordinata dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella. Gli scopi dell’esercitazione sono quelli di testare la validità dei piani di difesa Nbcr delle Amministrazioni centrali e periferiche, favorendo, ove necessario, l’aggiornamento degli stessi, nonché l’armonizzazione con altre pianificazioni insistenti sul territorio di riferimento. L’esercitazione consente, inoltre, di predisporre una puntuale organizzazione degli uffici preposti per una risposta tempestiva in caso di interventi di emergenza di difesa civile per la tutela degli obiettivi fondamentali. Nello specifico, è stato simulato un attentato di probabile natura terroristica con un incendio sviluppatosi presso il piazzale antistante il parcheggio dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, a seguito del quale si è sprigionata una nube tossica a causa dell’utilizzo di un agente radiogeno, diretta verso la Città di Lamezia Terme. “I rappresentanti degli enti – è scritto in una nota – e degli Organi coinvolti nell’esercitazione hanno simulato la predisposizione, dalle postazioni della Sala di Protezione Civile, degli interventi necessari a salvaguardia della incolumità pubblica. Nel corso dell’esercitazione la risposta è stata efficace, ponendo in luce in particolare un buon livello di coordinamento e di interlocuzione tra le componenti intervenute e consentendo la verifica degli apparati organizzativi messi in campo. In occasione dell’esercitazione, cha ha interessato anche la provincia di Cosenza, è stato attivato un collegamento in videoconferenza che ha reso possibile l’interscambio in tempo reale delle informazioni tra le Sale operative delle Prefetture e con la Commissione Interministeriale Tecnica per la Difesa Civile insediata al Viminale”.