Da alcuni giorni gira sui diversi social la foto di una ipotetica rottura del suolo messa in correlazione con lo sciame sismico che sta interessando la Presila catanzarese da una ventina di giorni. Premettendo che l’immagine in questione non permette di risalire con precisione al punto esatto in cui la foto è stata scattata, si sottolinea in ogni caso che il fenomeno della “fagliazione superficiale”, ovvero della rottura della superficie topografica da parte di una faglia a seguito di un sisma, è fenomeno osservato in Italia solo per terremoti di Magnitudo almeno superiori a 5,5 – 6.
Quindi per terremoti centinaia di volte più forti di quello registrato il 17 gennaio ad Albi che ha avuto Magnitudo pari a 4 (ricordiamo che la magnitudo, che esprime il l’energia liberata dal terremoto, è espressa in una scala logaritmica, e che tra un grado ed un altro della scala c’è un fattore moltiplicativo pari a circa 32).
Anche gli altri effetti cosismici secondari, ovvero che si registrano sul territorio a seguito di un terremoto quali frane, fenomeni di liquefazione ecc, sono sempre associati a terremoti di magnitudo importanti, o comunque molto più prossimi alla superficie, di quello registrato nella Presila Catanzarese. Allo stato quindi è da escludersi che l’immagine in questione riprenda un effetto diretto o indiretto associabile al terremoto del 17 gennaio.
Il consiglio che si può dare ai cittadini è che qualora dovessero imbattersi qualcosa di “anomalo” sul territorio di comunicarlo sempre ai soggetti titolati per fare le verifiche del caso, ad iniziare dal Sindaco sul territorio comunale, i carabinieri, la Protezione Civile regionale, l’INGV, anche per evitare il tam tam mediatico incontrollato sui social in grado di generare solo confusione ed ansia.