Tante risate, bugie a non finire e numerosi colpi di scena. Tutto questo è “Taxi a due piazze”, la commedia di Ray Cooney messa in scena dalla compagnia “Il Volo delle Comete” di Amantea, nell’ambito della rassegna teatrale “Vacantiandu 2016-17 – Città di Lamezia Terme”, promossa dall’associazione teatrale “I Vacantusi”, sotto la direzione artistica di Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. Una commedia che ha divertito il pubblico del Teatro Politeama Costabile di Lamezia Terme, ben interpretata dagli attori di Amantea, che nel 2016 si sono aggiudicati il “Miglior spettacolo 2016” nell’ambito del premio Fita “Bronzi di Riace”.
Protagonista della storia è Mario Rossi, tassista bigamo sposato sia con Carla Rossi, con la quale vive in Piazza Irnerio, e anche con Barbara Rossi, con cui vive in piazza Risorgimento. Una storia che va avanti per due anni, solo grazie a una precisa pianificazione di orari e turni di lavoro predisposta da Mario. Tutto si complica però quando il tassista, per salvare un’anziana signora da uno scippo, riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale. Al risveglio Mario darà a un infermiere l’indirizzo della prima moglie, e a un impiegato quello della seconda. La denuncia arriverà quindi sia al commissariato di polizia che alla stazione dei carabinieri, che a loro volta si attiveranno mandando a indagare due diversi investigatori. A complicare la situazione è anche una giornalista che, piombata a casa di Mario insieme a un fotografo, pubblicherà sulla prima pagina del suo giornale la foto del tassista insieme a una moglie. Da lì in poi è un crescendo di equivoci, coincidenze e bugie che, col loro ritmo infernale, intricheranno a tal punto la trama da condurre a un finale inaspettato.
Tutti bravi gli attori sul palco: Anna Guido Rizzo, Giacomo Aversa, Enzo Alfano, Luca Alfano, Roberta Del Rosario, Tonino Sesti,m Anna Buffone, Giuseppe Miraglia, Vanda Iorno e Massimo Boiocchi. La scenografia è di Enzo Alfano e Armando Osso, mentre luci e fonica sono di Gianfranco Suriano e Oreste Aversa.