I carabinieri del Ros coadiuvati da personale del Nisa (Nucleo investigativo sanita’ e ambiente) stanno procedendo all’estumulazione dei resti di Giuseppe Iannicelli, ucciso e dato alle fiamme il 16 gennaio scorso assieme al nipotino Nicola Campilongo di appena 3 anni e alla compagna marocchina Ibtissam Touss, a Cassano Ionio, nel Cosentino. Le operazioni disposte dalla Dda di Catanzaro sono in corso nel cimitero di Cassano, i resti saranno poi trasferiti per essere sottoposti ad alcuni esami. Secondo quanto si apprende, obiettivo delle nuove analisi e’ verificare se sul corpo di Iannicelli siano rintracciabili altri colpi di arma da fuoco sfuggiti all’esame autoptico effettuato subito dopo la strage.
Per il triplice omicidio il 12 ottobre scorso sono stati arrestati Cosimo Donato, 38 anni, detto “topo”, e Faustino Campilongo, di 39, detto “panzetta”, entrambi esponenti dei clan della zona di Sibari e in affari con Ianniccelli per lo spaccio di stupefacenti. Sono accusati di omicidio premeditato e distruzione di cadavere, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attivita’ della cosca degli Abbruzzese. I due, in particolare, sarebbero stati incaricati di attirare Iannicelli in una trappola. Al momento, pero’, non e’ stato accertato se siano gli autori materiali del delitto al quale secondo gli inquirenti avrebbero partecipato anche altre persone.