Evocazione storico-filosofica-gastronomica con la proclamazione dell’anno uno dell’epoca della donna
Il filosofo neo-pitagorico calabrese Salvatore Mongiardo (originario di Sant’Andrea sullo Jonio ma residente in Soverato) è solito rievocare ogni anno, fin dal 1995, il cosiddetto “Sissizio” cioè il pasto comune istituito 4 mila anni fa da Re Italo per tenere unite le varie tribù le quali abitavano quella terra che tra il Golfo di Squillace e il Golfo di Lamezia, in suo onore, prese il nome “Italia” poi estesosi dalle Alpi fino a Lampedusa, al centro del Mediterraneo. L’evento sta guadagnando sempre maggiore successo e Mongiardo viene chiamato a riunire le persone in tanti luoghi della Calabria, ma anche nel resto d’Italia, persino all’estero e non soltanto nel periodo estivo.
Dopo il “Sissizio di Davoli Marina” celebrato lo scorso 4 luglio, sarà Soverato la prossima sede di questo “raduno italico” organizzato e vissuto per la fine del mese anche nello spirito di Pitagora di Crotone che consigliava la frugalità e l’essere vegetariani, nel rispetto pieno per ogni tipo di animale. Ma Mongiardo intende dare all’edizione 2015 del Sissizio una impronta “epocale” poiché va proclamando l’anno “uno” di un’epoca nuova, l’epoca della donna la quale si avvia piano piano a reggere la guida e il governo del mondo.
Infatti, afferma Mongiardo: “Finora la storia è stata fatta dai maschi i quali hanno usato la forza necessaria nel passato per lottare contro animali feroci e nemici. La cultura maschilista però è degenerata creando un mondo dominato dalla violenza a tutti i livelli: armamenti, religioni, economia, sesso, criminalità. Il maschio non ha più la dignità né la capacità di governare il mondo: deve cedere il timone alla Donna, non una donna che imiti il maschio, ma una donna che ripensi a fondo il suo compito, la sua sessualità e maternità come approdo calmo per ogni vivente”.
L’evento del prossimo 31 luglio sera sarà aperto a tutti purché si partecipi con spirito adeguato e in abiti decorosi (per i maschi pantaloni lunghi) e l’appuntamento è nel giardino di Mimmo Prunestì al mare di Soverato (per informazioni tel. 348-7820212). In questo Sissizio avrà luogo la “cena filosofica rituale vegetariana” con la sola esclusione di carne e di pesce. Lo scopo è quello di unire gli sforzi per costruire la “nuova epoca della donna” portando e mangiando il “Bue di Pane”. Tale bue di pane era consuetudine nelle famiglie calabresi fino a qualche decennio fa quando le mamme sfornavano per i propri bambini “la vaccarella” (assai famosa era la quella di Badolato).
Continua Mongiardo: “ Le donne degli Itali facevano il bue di pane con il primo grano mietuto come ringraziamento al bue che aveva tirato l’aratro per arare il campo. Molti secoli dopo Pitagora vide in quel rituale del “Bue di Pane” il simbolo della fine della violenza e raccomandò di non uccidere mai nessun animale. Il 31 luglio la luce della luna piena ci aiuterà a prendere coscienza che i soldati ammazzati in tutte le guerre, le donne bruciate nei roghi dell’Inquisizione, il numero immenso di donne prostituite per mangiare o fatte schiave per il piacere dei maschi, la tragedia degli aborti e delle nascite incontrollate nonché le cifre enormi spese in armamenti sono vergogne che devono finire. E non saranno certo i maschi a farle finire, ma le donne che in ogni nazione guideranno i nuovi governi. Non governi-ombra, ma veri governi-luce! La terra di Calabria vide le prime donne della storia sedere come allieve accanto ai maschi nella Scuola di Pitagora a Crotone: di diciassette di loro ci sono giunti i nomi. Oggi la Calabria riprende quella gloriosa tradizione e apre al mondo una nuova pagina di storia”.
Redatto da Domenico Lanciano