Abbiamo seguito il botta e risposta fra il consigliere comunale e segretario del Partito Democratico di Soverato, Francesco Severino e l’assessore ai lavori pubblici Daniele Vacca di questi giorni e siamo rimasti impressionati favorevolmente del modo di esprimersi di quest’ultimo che mai avremmo potuto immaginare, avendo avuto qualche volta occasione di ascoltarlo. La ricercatezza dei vocaboli usati, lo stile lapidario delle sue risposte sono davvero una sorpresa che conferma come la lingua scritta è davvero diversa da quella parlata e se Vacca non sembra padrone della retorica diversamente accade quando invece mette la penna in mano. Ma non è solo questo ciò che ci ha sorpreso dell’assessore che ha deciso di dare lezioni di legalità in un modo davvero originale. Il Vacca, infatti, davanti alle intenzioni del consigliere Severino di rivolgersi al Dott. Raffaele Cantone, direttore dell’Autorità anticorruzione, su questioni che riguardano l’annullamento degli atti del Commissario Prefettizio, effettuato dall’amministrazione Alecci, piuttosto che apprezzare con favore l’iniziativa non dovendo evidentemente temere nulla, ha definito la pensata di Severino, una minaccia. Forse avrebbe potuto prendere esempio dal sindaco Alecci, che nel suo primo e breve mandato ma comunque ancora più lungo di quello attuale, davanti alle osservazioni da parte di alcuni consiglieri sul modo in cui erano state gestite delle transazioni, ha dichiarato di avere lui stesso trasmesso gli atti in procura, dimostrando piena serenità su ciò che i magistrati avrebbero letto sul suo operato. L’assessore Vacca inoltre dovrebbe comprendere nel dare risposte a Severino che ha chiesto precisi chiarimenti in merito a procedure adottate che le domande non possono essere eluse da proverbi che servono per distrarre i cittadini dalle vere problematiche di trasparenza e di legalità, e sono usati per colpire l’avversario e attirare l’attenzione di qualche “ingenuo” (?) giornalista che li usa per fare i titoli. Se proprio Vacca, fra i leaders della stagione di cambiamenti a Soverato cerca una battuta, proviamo a farla noi : “tutte le rivoluzioni cominciano in strada e finiscono a tavola”. Lo diceva Leo Longanesi e speriamo che non sia così anche per la rivoluzione dei nostri amministratori dei cambiamenti.
Carlo Mellea – Presidente dell’Osservatorio Falcone Borsellino