Parliamo un attimino del Teatro comunale, e facciamo alcune premesse:
– Il TC è chiuso da un buon quinquennio.
– Quando era aperto, costò un pacco di soldi con modesti o cattivi risultati;
– Alcune direzioni artistiche in particolare, davvero incomprensibili, risultarono disastrose: culpa in eligendo!
– Se in questi cinque anni il TC ha preso un po’ d’aria, lo si deve esclusivamente a qualche iniziativa privata.
– Unica occasione pubblica, la rassegna “Salviamo le palme”, promossa, ai tempi del commissario Virginia Rizzo, dal Comitato Eventi. Il Comitato Eventi, anche se qualcuno si ostina a non capirlo, era un organismo del Comune: leggere le delibere commissariali, che sono agli atti.
– Après lui, cioè dopo il Comitato, le deluge, come del resto anche prima. Sto parlando di TC. Di altro, se mai, un’altra volta.
Nel settembre del 2015, un gruppo di persone, ma qui io parlo solo per me, si recò dal sindaco, per proporre una serie di attività teatrali, con finalità benefica e con prestazioni gratis. Era un gruppo credibile; e siccome qui parlo solo per me, ricordo, per non farla lunga, di essere stato insignito del Premio Firenze, Fiorino d’oro, per “Il giulivo”.
Il sindaco parve accogliere con entusiasmo l’idea, che al Comune costava zero centesimi, e alla città avrebbe portato qualche vantaggio. Seguì il silenzio più assoluto; mentre dal 2015 al 2016 il TC vide morire di fame l’ultimo gatto che aveva mangiato l’ultimo topo; tranne iniziative private, due delle quali mie.
Intanto, con pubblico comunicato stampa, l’Amministrazione annunziò che la Regione avrebbe mandato molti pacchi di soldi per una stagione 2015-6; anzi si fece il nome della persona che doveva andare a pigliare questo tesoro dei Nibelunghi e portarlo a Soverato. Non arrivò manco una lira inflattiva dei tempi di Andreotti e Ciampi, altro che euro! E il TC si popolò di scolopendre; salvo iniziative privatissime.
Ora si legge che sono stati convocati alcuni esperti di teatro, e invitati a collaborare: toh, la mia idea di un anno fa! Stiamo aspettando come andrà a finire.
Tra le persone convocate, i cui nomi sono usciti sulla stampa, uno che fu direttore artistico del TC con risultati quanto mai negativi: s’intende da un punto di vista teatrale; per il resto, santo subito. Ora che facciamo, ci vogliamo riprovare? Nulla da dire degli altri due, anzi.
Si sussurra, sempre sulla stampa, che si cercano soldi. Boh!
Siccome spesso si fa finta di non leggere il web e non vedere la tv, manderò subito copia di questo articolo agli interessati.
Buoni “fuliini”, dal greco “pholeòn”, in caso di teatro dialettale: sono sempre le ragnatele.
Ulderico Nisticò