Tuffo particolarmente impegnativo quello di oggi, poco fuori dai limiti del Parco Marino Baia dell’Ippocampo di Soverato, un’immersione in un sito che tra i subacquei chiamiamo “la Galleria”, mutuando il nome dalla galleria che poco fuori Soverato caratterizza il tracciato ferroviario.
Tanta, ma tanta, strada in superficie per arrivare sul punto di immersione poi giu’ tra meravigliosi pinnacoli di roccia, gradoni, franate, e a un certo punto un vero e proprio muro verticale di roccia di cui ancora non conosciamo il fondo oltre i 120 metri.
Un posto magico ma infestato da reti fantasma, cavi d’acciaio abbandonati da vecchi pescherecci, tante nasse abbandonate, fili di naylon persi da pescatori professionali e amatoriali, che rendono questa eperienza abbastanza insidiosa, specialmente nelle giornate di acqua molto torbida come quella di oggi.
Lunghe navigazioni subacquee attendono chi si avventura qui senza una barca appoggio, fatte seguendo la rotta del ritorno segnata dall’ago dell’immancabile ed indispensabile bussola, unico sistema per ritrovare la via di casa al termine delle esplorazioni dei ricchissimi fondali rocciosi.
600/700 metri di navigazione subacquea durante la quale si e’ impegnati anche nella lunga decompressione che prevede l’uso di piu’ miscele ed in fine anche di ossigeno puro.
Lungo il tragitto di ritorno, navigando verso i 260/270 gradi che segnano la strada di casa, a un certo punto e’ apparso un manufatto scuro, alto circa 5/6 metri, di forma circolare allungata.
Pareva un tubo dal diametro di circa 50 cm e invece era una rete fantasma! Un groviglio di rete di nylon e galleggianti di sughero. Un’ostilita’ che il mare pero’ ha plasmato rendendola quasi un oasi, un giardino fiorito, una culla per delle uova di pesce e una colonia di spirografi aperti intenti a filtrare l’acqua alla ricerca di plancton e di sostanze necessarie alla loro vita!.
Il mare ha ridato vita a quell’abominio di reti sughero e cime perse, abbellendolo e rendendolo spettacolare! Una tappa obbligata lungo il tragitto per scattare due foto e girare un piccolo video che ci ripaga di tanto torbido trovato sul fondo!!
L. M.