“Mancano valutazioni ambientali e pareri vincolanti ai fini della tutela del patrimonio naturalistico e delle biodiversità esistenti”.
“Chiedo una risposta all’assessore regionale De Caprio”. Antonello Gagliardi, ex consigliere comunale e leader del gruppo politico “Semplicemente Soverato”, rispolvera l’affaire “Piano Spiaggia” e chiama in causa direttamente l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio: “Dopo un incontro, che ho reputato insoddisfacente, con la dirigente generale all’Ambiente della Regione, ho inviato all’assessore una nota dettagliata che riassume tutte le mie perplessità sull’adozione del Piano Spiaggia a Soverato. Attendo ancora una sua risposta”. Secondo Gagliardi, il Piano Spiaggia doveva essere “necessariamente” assoggettato a Valutazione ambientale strategica “con la procedura prevista dal Regolamento regionale n° 3/2008”. Cosa che, invece, non è avvenuta, “come si evince dal decreto DDS 1844 del 24.02.2020”.
“A Soverato – scrive Antonello Gagliardi – c’è la presenza di un parco marino, istituito con legge regionale. C’è un’area archeologica vincolata, in località San Nicola, evidenziata nell’elaborato allegato al Piano”. Inoltre “le concessioni demaniali sono quasi nella totalità strutture non amovibili, quindi impattanti dal punto di vista ambientale, poiché permangono sul demanio marittimo per tutto l’anno. Nonostante ciò, il piano consente a seconda degli ambiti ampliamenti a monte o a valle delle stesse”. Sono anche previsti “campi boe, gavitelli e corridoi di lancio in coincidenza della delimitazione parco marino, quindi in contrasto con l’art. 7 della legge regionale 10/2008 che fissa una precisa regolamentazione dell’attività subacquea, della pesca e della posa di ormeggi”.
“La costa di Soverato – ha scritto Gagliardi, rivolgendosi all’assessore De Caprio – deve essere salvaguardata dal punto di vista ambientale, della tutela dell’ambiente e della biodiversità marina. E’ un patrimonio di tutti e da ciascuno deve essere conosciuto, condiviso e valorizzato. Ricordiamo che, a luglio 2019, un esemplare della tartaruga caretta-caretta ha deposto le sue preziose uova tra le barche dei pescatori nel tratto di spiaggia ricadente nel perimetro del parco marino. Una specie protetta a rischio di estinzione”.
Più nel dettaglio: “Il Piano Spiaggia non persegue gli obblighi cui all’art. 4 della Direttiva Quadro 2000/60/CE (direttiva quadro acque), della direttiva 2007/60/CE (direttiva alluvioni), della direttiva 42/93/CEE (direttiva Habitat) e della direttiva 2008/56/CE (direttiva quadro sulla strategia marina). Non prevede inoltre il ripristino ed il risanamento quanto più possibile, della qualità delle acque, dell’ecosistema e della biodiversità, non promuove la riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso azioni di prevenzione, mitigazione e monitoraggio delle emergenze di inquinamento ambientale, di dissesto idrogeologico e di erosione, di impatto paesaggistico/naturalistico e di mitigazione del rischio derivante dai cambiamenti climatici, non valorizza l’identità dei luoghi attraverso il riconoscimento dei caratteri dei diversi paesaggi e degli habitat presenti”.
Non ultimo “ma forse il più importante” secondo lo scrivente ex consigliere comunale “manca il parere di cui all’art. 89 del dpr 380/01, che doveva essere acquisito al dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, considerata la presenza di un’area a rischio idraulico come quella del torrente Beltrame”. Quindi “anche l’approvazione del Piano da parte della Provincia di Catanzaro dovrebbe essere rivista in quanto necessaria e fondamentale prima di qualsiasi adozione e/o approvazione di piani urbanistici o piani particolareggiati (il Piano Spiaggia è un piano particolareggiato)”.