Presentato con successo il libro-evento che l’americana Gertrude Slaughter ha pubblicato nel lontano 1939
Soverato, la città perla dello Jonio, solitamente non delude mai. E non lo ha fatto nemmeno questa volta che, venerdì pomeriggio 17 maggio 2024, ha esaltato quella “Calabria la prima Italia” descritta nell’omonimo libro-evento con cui fin dal 1939 la scrittrice americana Gertrude Slaughter ci illustra una civiltà storica sconosciuta agli stessi calabresi, quella Calabria “capitale del Mediterraneo” che 3500 anni fa ha dato, con Re Italo, il nome all’Italia e ha donato al mondo la prima democrazia etica che si conosca, quella dei “sissizi” (pasti comuni) e delle sagge leggi come evidenziano i più importanti storici dell’antichità e, in particolare, come celebra e consacra con ammirazione nella sua opera “Politica” il filosofo greco Aristotele (384 – 322 a.C.) il più grande dell’antichità precristiana. Una Calabria “fenomeno della storia” che sta addirittura alla base imprescindibile dell’intera civiltà occidentale e, per alcuni aspetti, dell’intero mondo, specialmente poi con la conseguente “Magna Grecia”.
Infatti, grazie alla iniziativa e al patrocinio della Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero, nella sala consiliare del Comune di Soverato, in modo magistrale (come hanno evidenziato i partecipanti alla conferenza) lo storico ed ex docente Giulio De Loiro ha entusiasmato i numerosi partecipanti alla conferenza di presentazione del libro della Slaughter, finalmente edito in lingua italiana dall’editore Meligrana di Tropea cinque mesi fa, con la traduzione di Sara Cervadoro.
Una operazione editoriale strenuamente voluta dall’associazione culturale “Calabria Prima Italia” di Badolato, fondata nel lontano 1982 e diretta da Domenico Lanciano, che ha scoperto tale libro nel 2006 e che ora tutti gli italiani possono leggere dopo 85 anni dalla sua prima pubblicazione in America. Come spesso accade, devono essere gli stranieri a farci conoscere e a decantarci le preziosità della nostra cultura regionale e nazionale.
Un motivo in più perché tale libro “Calabria la prima Italia” venga studiato nelle scuole e nelle università, mentre sarebbe utile che una copia sia presente in tutte le famiglie per la formazione di tutti ma soprattutto delle nuove generazioni. Viene principalmente raccomandato ai calabresi e agli italiani all’estero affinché rafforzino, in modo deciso e definitivo, il proprio orgoglio storico di essere calabresi e italiani.
Oltre a Giulio De Loiro che ha descritto minuziosamente l’importanza del prezioso volume della Slaughter, sono intervenuti il filosofo Salvatore Mongiardo, uno dei maggiori studiosi della cosiddetta “Prima Italia” e attualmente il più assiduo studioso di Pitagora di Crotone, tanto è che ha fatto rivivere dopo 25 secoli la Scuola Pitagorica di cui è scolarca.
Inoltre, Vincenzo Serrao, ex ufficiale d’anagrafe del Comune di Badolato, ha avanzato la proposta di intitolare vie e piazze a Re Italo e alla Calabria Prima Italia così come egli stesso ha proposto al Sindaco Giuseppe Nicola Parretta con una lettera dello scorso 28 gennaio. D’altra parte sarebbe doveroso che in tutti i Comuni calabresi ed italiani venissero ricordate le basi su cui poggia la nostra nazione, dal nome Italia e Re Italo, dai sissizi alla democrazia etica e così via.