“Io sono nato a Palermo, mio padre è nato a Palermo, mia madre è nata a Palermo. Con la Calabria non ho niente a che fare”. E’ quanto ha dichiarato spontaneamente, a sorpresa, in Corte d’appello a Torino il siciliano Salvatore Magnis, componente di una famiglia che secondo la Direzione distrettuale antimafia aveva formato a Giaveno (Torino) un “locale” della ‘ndrangheta. L’ambito è stato quello dell’udienza di un processo in cui sono imputate sedici persone. Secondo gli inquirenti, “la banda” ricalcava la struttura dei “locali” ‘ndranghetisti, anche se aveva arruolato dei siciliani. Salvatore Magnis è considerato un elemento di punta dell’organizzazione.