Non sto a ripetere notizie, nemmeno con l’espediente del modo condizionale (“sarebbe”) caro a certi giornali. Avete saputo e letto; se e in quanto è vero, la giustizia faccia il suo corso… possibilmente convincete e rapido. Qui, solo alcune considerazioni:
1. Qualcuno sta cadendo dal pero!
2. Qualcun altro vanta interventi e denunce che nessuno vide.
3. Comunque, meglio tardi che mai.
4. Non i venite a dire, alla calabrese maniera, che “succede anche al Nord” e sulla Luna: io vivo qui, e piango i guai miei.
5. Se ci sono colpevoli, vengano puniti in modo esemplare.
6. Se ci sono altri casi simili, s’indaghi a 720 gradi.
Ce ne sono? A iosa. Adelante, dunque, chi di competenza.
Per esempio, gli appartamenti affittati in nero, e, cosa ancora più seria e grave, non si sa a chi. A parte le tasse, il Pincopalla senza carta potrebbe essere un terrorista di Hamas o un agente dello Stato d’Israele, e per me pari sono, e che magari hanno con sé gli attrezzi del mestiere.
La considerazione con cui voglio salutarvi è che il nero e il sommerso hanno sì arricchito più d’uno; però sono la causa diretta del degrado della Calabria, a cominciare proprio dal turismo.
A Soverato, Perla eccetera, hanno costruito case invece di alberghi: case “pemmu li ‘ffitamu a li bagnanti”, e bagnanti di bocca buona (vi ricordate quelli che dormivano a turno e sul balcone?), di scarsa domanda, cui è stata dunque destinata una modestissima offerta di passeggiata sul Lungomare.
Lo stesso per diverse attività che, in nero, sono rimaste arretrate e arrangiate; e sempre con la scusa della “zona sottosviluppata”, da lasciare campare alla peggio, legalità inclusa.
Sono dunque ben lieto che, non solo nel caso ultimissimo, si stiano attuando da qualche tempo interventi di varia natura, anche igienica.
Segnali interessanti. Andiamo avanti.
Ulderico Nisticò