La nostra solidarietà alla comunità di Petrizzi


Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alla comunità di Petrizzi ed al suo Sindaco Giulio Santopolo, nostro amico e compagno.
I boschi di Petrizzi hanno bruciato per due giorni e due notti, mettendo a rischio anche la vita dei suoi abitanti.

L’intera Calabria brucia, con il suo carico di morti, ed alla fine di questa drammatica tragedia ci rimarrà ben poco della nostra biodiversità, del nostro patrimonio ambientale e forestale.

Va sottolineato che gli incendi boschivi hanno sempre costituito una grave minaccia per il patrimonio ambientale e forestale, notevolmente esposto al rischio del fuoco per aspetti climatici, oggi più accentuati, sociali, vegetazionali, storici e culturali.

Il fuoco mostra nelle foreste e nei boschi, in numerose località del mondo, una presenza assidua anno dopo anno, con una intensità devastatrice in continua ascesa.

Il fenomeno degli incendi è aumentato progressivamente a partire dagli anni ’70, con oscillazioni connesse all’andamento climatico ed alle azioni dell’uomo, raggiungendo in alcuni anni, come il 2021, frequenza ed intensità preoccupanti.

Ciò è espressione dei profondi cambiamenti che hanno interessato l’intera struttura sociale negli ultimi trenta anni.
È cambiato l’uomo che, attratto dalla città e da nuove forme di lavoro, ha abbandonato i campi e le montagne. È cambiata la società che si evolve e si muove con ritmi frenetici, mentre il bosco procede lentamente e subisce gli effetti devastanti di tale dinamismo.

È cambiato il bosco, diventato poco produttivo per le comunità essendosi allentata la sfera degli interessi intorno alla sua economia, se non per le multinazionali delle energie rinnovabili che lo stanno devastando con l’invasione delle pale eoliche.

Non è inopportuno ricordare che quanto più il sistema di previsione, prevenzione e repressione degli incendi si affina e si dota di strumenti e di mezzi tecnologicamente avanzati, tanto più gli incendi aumentano.
Questo paradosso sta a significare che lo sviluppo dell’industria, del turismo e della mobilità di massa si esprime ormai in una pressione dell’uomo sul patrimonio naturale non più sostenibile.

Il tutto è riconducibile al modo di produzione capitalistico che di fatto distrugge il pianeta ed è per questo che bisogna distruggere il capitalismo.
Nel mese di luglio e poi nel mese di agosto la nostra regione, come è facile prevedere, sarà interessata da numerosissimi e vastissimi incendi che vedranno bruciare una quantità enorme di aree boscate e non.

Solo al termine di questa devastazione sapremo quanto sarà estesa la superficie boscata percorsa dal fuoco.
Incendi della ‘ndrangheta e disboscamenti selvaggi, che avvengono con la complicità di coloro che dovrebbero controllare ed evitare, sono l’anticamera di frane, alluvioni ed esondazioni.

E’ del tutto evidente, che pur nell’eccezionalità delle condizioni favorevoli per gli incendi, il sistema di intervento va assolutamente ripensato.
Non ha certamente aiutato la soppressione dell’Afor che nei fatti si sta dimostrando la fine della forestazione in Calabria e lo smantellamento dei livelli occupazionali dei forestali e di una loro quasi inesistente utilizzazione nello spegnimento degli incendi.

E’ necessario un maggiore coordinamento tra coloro che sono impegnati in attività di spegnimento incendi, prevenzione e avvistamento ed un maggiore stanziamento in uomini e mezzi.

Ci riferiamo ai Vigili del Fuoco, per i quali vi è la necessita di procedere ad assunzioni e stabilizzazioni per uscire dalla cronica insufficienza di personale, all’ex Corpo Forestale dello Stato, erroneamente soppresso, agli stessi forestali, ai volontari dei coordinamenti provinciali di Protezione civile che bisogna organizzare in squadre, formate, equipaggiate ed attrezzate. In questa direzione è necessario coordinare ed utilizzare al meglio il personale delle Prefetture, della Protezione civile regionale, delle Province, dei Comuni e delle Comunità Montane. Gli stessi mezzi aerei, Canadair ed elicotteri devono essere utilizzati in maniera più efficace ed efficiente.

Il punto politico fondamentale è sempre quello di farsi carico di una riforma complessiva sul versante della prevenzione e del ripristino delle condizioni naturali.
Ciò significa porre con forza il superamento delle politiche risarcitorie, mediante la necessità di un diverso modello di sviluppo che ha come punti fondamentali maggiori aree destinate a parchi e riserve, l’utilizzo sostenibile a fini produttivi del bosco e della macchia mediterranea, che consenta nei fatti il reinsediamento dell’uomo in una parte del territorio calabrese dal quale per anni si è fatto di tutto per farlo scappare.

Per queste ragioni va difeso il posto di lavoro dei forestali, la loro stabilizzazione, il rilancio dell’occupazione in questo settore ed anche per la messa in sicurezza del nostro territorio, per continuare a garantire un processo di riforestazione e più in generale per un futuro sicuro e migliore di questa regione.
Nel quadro delle azioni volte a integrare le politiche ambientali con quelle economiche e sociali, nella direzione della sostenibilità dello sviluppo, sono necessari adeguati provvedimenti e strategie mirate di interventi per impedire i danni all’ambiente e per prevenire i rischi di calamità naturali o causate dall’uomo, le cui conseguenze si rivelano spesso di enorme e grave portata in ragione della forte antropizzazione di buona parte del territorio italiano.

Si avverte l’esigenza di favorire la coerenza e la complementarità delle strategie di difesa del suolo con quelle dell’ambiente, ai fini della stabilità e sicurezza del territorio, del recupero delle risorse umane disponibili da integrare in un processo innovativo di progresso e di civiltà.

Potere al Popolo – Assemblea Territoriale di Catanzaro