Smaltimento illecito di rifiuti, emesse cinque misure cautelari



Alle prime ore del mattino di oggi i militari del gruppo carabinieri forestale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari, di cui una di arresti domiciliari e quattro di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità italiana e rumena.

L’attività investigativa, svolta sotto la direzione della procura della repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria – direzione distrettuale antimafia, ha consentito di acquisire un quadro indiziario grave, condiviso dal g.i.p. nella suindicata ordinanza restrittiva. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla gestione illecita di rifiuti, alla loro combustione illecita, ed al traffico illecito organizzato di rifiuti.

Sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca anche i mezzi (autocarri) utilizzati dai sodali per la movimentazione dei rifiuti. L’indagine è il risultato di una articolata e complessa attività investigativa avviata dal nucleo carabinieri forestale di Reggio Calabria mediante la quale veniva portata alla luce, esaltandone le condotte penalmente rilevanti, la sussistenza di uno stabile sodalizio criminale dedito alla gestione illecita di rifiuti.

Il risultato odierno è scaturito a seguito di un controllo su strada di un mezzo carico di rifiuti speciali e privo delle prescritte autorizzazioni in materia ambientale. L’azione investigativa condotta con metodi tradizionali e supportata da attività tecnica ha portato ad accertare più condotte criminose tra loro collegate.

Nello specifico, i soggetti colpiti da misura smaltivano illecitamente in un terreno agricolo sito alle porte della città, appartenente a soggetti inconsapevoli, elevati quantitativi di rifiuti di varia tipologia (legnosi, ferrosi, edili, plastici, guaine e, ancor più grave, lastre di eternit).

I soggetti, tramite trasporto, conferivano i rifiuti nella discarica creata abusivamente per poi procedere alla loro combustione, così allestendo un sistema organizzato ed efficiente, di allarmante gravità, idoneo a esporre a pericolo la salute di un numero indeterminato di persone, nonché creando grave nocumento e deturpamento alle matrici ambientali. L’attività è in fase di indagini preliminari in attesa delle valutazioni dell’autorità giudiziaria.