Ritmi incalzanti, all’interno di armonie ipnotiche e viscerali: questi gli elementi che compongono il magma rovente degli Sharada.
Un corposo delirio ancestrale, dal vago sapore stoner e post rock, riemerso dal cuore della terra, con una forza selvaggia e un substrato di euforia psichedelica, vivace nella sinergia del suo amplesso sonoro.
C’è un retaggio delle influenze anni’90 in questo progetto che unisce anime musicalmente variegate, per un progetto che mette in campo esperienze diverse che si uniscono. L’idea parte dall’ eclettico e virtuoso bassista Stefano Loiacono, già attivo in band calabresi come Nimby, Carnal Gore e Faust & Malchut Orchestra, che a seguito di molteplici esperimenti in diversi generi musicali approda all’idea “Caesar’s Will”.
Sposano il progetto Francesco Lavecchia, frontman dei Nimby e Simone Matarese, attuale batterista di bands come Meat for Dogs, Bad Trip e Nimby: così la volontà di Cesare si trasforma in Sharada!
Il primo singolo “Cold Hot day”, rappresenta pienamente questo meltin pot corale; Il sound caldo e misterioso di Kyuss e Fu Manchu, che trascende reminiscence doom alla Black Sabbath, per fondere voce e musica in una spiccata sensibilità melodica, che ricorda Motorpsycho e Muse, ma al tempo stesso dotata anche di una dissacrante autoironia.
Il video, tratto dal primo singolo, prodotto da Kinema e girato da Marco Trocino e Tommaso Muraca è già presente su Youtube e sui vari social network, mentre la band è già al lavoro per la realizzazione del primo Ep.