La seconda serata di “Settembre al Parco 2015” si chiude con un altro successo di pubblico. Ieri sera è stato il teatro made in Calabria a farla da padrone nella splendida cornice del Parco della Biodiversità di Catanzaro: il Teatro di Calabria A. Tieri il cui Maestro e regista è Aldo Conforto ha messo in scena il “Miles Gloriosus” di Plauto, con traduzione originale a cura di Pier Paolo Pasolini e testi riadattati e ridotti a cura del prof. Luigi La Rosa. Uno spettacolo molto partecipato, in attesa della terza serata della rassegna voluta dall’amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata da Enzo Bruno, per valorizzare il patrimonio artistico e naturalistico di uno dei Parchi più belli d’Italia. Questa sera sarà il maestro Piovani a conquistare il pubblico dal palco collocato di fronte all’Anfiteatro con uno spettacolo emozionante, nel corso del quale presenterà il suo libro “La musica è pericolosa”, in una versione “concertata” che è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena. Nel racconto teatrale la parola arriverà dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la farà da padrona là dove la parola non saprà e non potrà arrivare. I video di scena integreranno il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani. Nel corso della serata Nicola Piovani riceverà il “Pitagora d’argento” del maestro orafo crotonese Michele Affidato.
Ma torniamo ai protagonisti di ieri sera. Fu Vittorio Gassman nel 1961 a chiedere a Pasolini di lavorare a un adattamento del “Miles gloriosus” di Plauto, che il poeta intitolò poi “Il Vantone”, con l’intento di metterlo in scena in modo innovativo. La trama rimasta pressappoco quella plautina racconta dell’astuto servo che aiuta un giovane a rapire la fanciulla amata, sottraendola a un soldato millantatore. Il “Miles Gloriosus” è la commedia di Plauto più lunga a noi giunta. La trama è ricca e articolata e ruota intorno a un soldato vanesio e fanfarone, Pirgopolinice. Il soldato rapisce, portandola con sè a Efeso, una giovane cortigiana, Filocomasia, amante di Pleusicle, lontano da Atene in quel momento. Il furbo schiavo del giovane, Palestrione, si mette sulle tracce di Pirgopolinice. Dopo una serie di disavventure, lo schiavo riesce a raggiungere il soldato e a far chiamare il suo padrone. I due sono ospiti del vecchio Periplecomeno, vicino di casa del soldato. Palestrione escogita un piano per salvare Filocomasia, facendo credere a Pirgopolinice che la ricca moglie di Periplecomeno sia innamorata di lui. La versione di Pasolini del celebre Miles Gloriosus è qualcosa di più di una semplice traduzione: è un rifacimento che attualizza l’universo plautino e ne reinterpreta il contesto in chiave innovativa ancor più che le parole, attraverso la scelta assai felice e riuscita di rendere la “vis comica” dell’opera attraverso la scelta della lingua romanesca, di quel “nobilissimo volgare che sa più di palcoscenico che di trivio” – come affermava lo stesso Pasolini – che conferisce al testo una notevole freschezza ed una piacevole scorrevolezza. Pasolini riesce, quindi, a proporre una versione che è la più vicina di tutte alla celebre commedia latina con una traduzione che è, solo in apparenza, drasticamente lontana dalla lingua originale: temi e personaggi vengono rimaneggiati e ricollocati in una dimensione moderna e fresca ma la struttura del testo rispetta e restituisce al meglio il verseggiare di Plauto e la versatilità degli stili e dei registri usati dal commediografo latino. Se si vuole, è una traduzione “artistica” che reinventa, inserisce personaggi popolari e di quartiere, concretizza un mondo fatto di macchiette creando un gioco teatrale parallelo a quello di Plauto. Il Miles Gloriosus, attraverso la grottesca figura del fanfarone pieno di sé, porta sulla scena la tipica immagine di un mondo fatto di apparenza e di auto-celebrazione, destinato a perdersi nel ridicolo. La satira, resa ancora più irriverente dalla traduzione in parlata romanesca, attraverso effetti di grande comicità, evidenzia la vacuità delle vite gonfie di aria e prive di sostanza. INTERPRETI: Palestrione -Salvatore Venuto Pirgopolinice – Paolo Formoso Milfidippa – Mariarita Albanese Acroteleuzio – Alessandra Macchioni Sceledro – Marta Parise; Filocomasio – Anna Maria Corea. Regia di Aldo Conforto.
Anche oggi e domani sono previste le visite guidate alle opere d’arte dell’Open Marca e alle varietà botaniche del Parco a cura delle Guardie ambientali volontarie del WWf: il punto di partenza sarà davanti alla “Casa di specchi” dell’artista contemporaneo Daniel Buren alle 17.30. Il Musmi rimarrà aperto fino alle 24, potrà essere visitato gratuitamente.