Cinque persone arrestate, 6 quintali di marijuana e 5.200 piantine di canapa sequestrati. E’ il bilancio di un’operazione dei finanzieri del gruppo di Vibo Valentia. Nelle prime ore del mattino, le Fiamme Gialle hanno effettuato un posto di controllo nei pressi del casello autostradale della A2 Salerno – Reggio Calabria del comune di Pizzo, al fine di procedere all’ispezione di mezzi in circolazione sospetti.
Durante l’esecuzione del servizio, due autovetture che, provenienti da Sud, procedevano a distanza ravvicinata, subito dopo l’uscita dall’autostrada, alla vista inattesa della pattuglia, hanno tentato di sottrarsi al controllo, dandosi alla fuga a velocità sostenuta, ma subito fermate dopo un breve e pericoloso inseguimento.
A seguito di un accurato controllo di entrambi i mezzi, all’interno della seconda vettura, che sembrava scortata dalla prima (staffetta), è stata accertata la presenza di circa 40 chili di marijuana, trasportata all’interno di quattro sacchi di colore nero acquistata, poco prima, in una nota azienda agricola di Pizzo Calabro. Le perquisizioni eseguite presso l’impresa hanno permesso il rinvenimento di un ulteriore e rilevante quantitativo di sostanza stupefacente, già essiccata ed imbustata, dello stesso tipo di quella trasportata, abilmente occultata dietro pallets di cartone, nonché di migliaia di piantine di canapa, ancora coltivate, in attesa di essiccazione.
L’azienda agricola, autorizzata alla coltivazione della canapa sativa, mediante presumibilmente un incrocio di piante, era riuscita a creare una varietà che, pur presentando un aspetto simile a quella autorizzata, conteneva un THC (principale composto psicoattivo della pianta) di gran lunga superiore al limite consentito, come confermato dai prelevamenti di campioni eseguiti.
Al termine delle attività di servizio, i finanzieri hanno sequestrato circa 6 quintali di marijuana già essiccata e pronta all’uso e 5.200 piantine di canapa, coltivate, in attesa di essiccazione e confezionamento, sventando un traffico di sostanza stupefacente, con probabili ramificazioni anche in altre province calabresi, che avrebbe potuto fruttare sul mercato proventi illeciti per oltre due milioni di euro. Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo ed il sostituto procuratore Concettina Iannazzo, hanno disposto l’arresto delle cinque persone coinvolte.