Senofonte, ma cos’è l’economia?


Ogni anno d’inverno, sentiamo e leggiamo, puntuali come la neve, due piagnistei: i giudici, inaugurando l’anno giudiziario, dicono che la giustizia non funziona, poi tanti saluti fino all’anno prossimo; e gli economisti piangono che l’economia va a rotoli, poi fanno come i giudici: tanti saluti. Del giudici abbiamo già parlato; ora diciamo qualcosa dell’economia.

Torniamo alle nozioni minime: cos’è, alla fine, l’economia? Direbbe Senofonte, che inventò la parola, che è “governo della casa”, ovvero corretta amministrazione dei beni, compito soprattutto della donna; mentre compito del maschio è procurarli e portarli a casa.

Come deve fare, il virilone? Lavorando in un modo qualsiasi di una comunità differenziata. Adamo ed Eva, nell’Eden, non amministravano e non lavoravano, e ogni tanto qualche poetico utopista, nostalgico della pigrizia, pensa sia possibile pure ora. E invece l’Eden è stato definitivamente chiuso, e per mangiare c’è solo “il sudore della fronte”; e ci vuole una saggia donna “tamìe” dice Omero, ovvero tagliatrice per far bastare a tutti quello che c’è.
Don Bosco, la cui festa oggi ricorre, non faceva il Carnevale lanciando coriandoli di una falso ottimismo buonista, pauperista, diseducante e corruttore, ma insegnava ai ragazzi il lavoro e le buone maniere, e costringeva i padroni a pagarli il giusto. Guardate DON BOSCO E RATTAZZI, in Youtube Mondialvideo.

Ora qualche plurilaureato mi spieghi come sia accaduto che, in un mondo con tecnologie di altissimo livello e a disposizione di quasi tutti, l’Occidente riesca a patire la crisi economica. Non ve ne venite con il covid: la crisi in USA ed Europa dura, costante, almeno dal 2007, quando non c’era manco il raffreddore.

Com’è possibile? Ma perché non c’è più la “tamìe” risparmiatrice; e ai “ragazzi” di 40 anni (ahahahahah!) è stato detto che il lavoro è una disgrazia, e invece bisogna andare in discoteca. Così non lavora nessuno e nessuna amministra, e l’Europa è come una vasca bucata: hai voglia a versarci l’acqua…

E la politica? Non esiste: esistono solo politicanti provvisori e incapaci al servizio di un’economia sbagliata e di economisti ciuchi con otto lauree. Se ci fossero governi seri, metterebbero subito mano a una politica di lavori pubblici, investendo denaro… e, ovviamente, controllando. Tanto per fare un esempio sbagliato e uno giusto, durante la crisi del 1929, Roosevelt faceva scavare una buca a una squadra e coprirla da un’altra; l’Italia bonificava le paludi per produrre, a S. Eufemia, lo zucchero. Ecco la differenza tra assistenzialismo ed economia.

Esempiuccio. Fatemi commissario con piedi poteri per il tratto Gagliato – 106: mi contento di un piccolo rimborso spese. Datemi domani, che è lunedì 1 febbraio, i 54 misteriosi milioni in mano, in contanti; per l’estate, è fatta. Intanto qualcuno dei paesi interni potrà fittare la casa ai bagnanti, con la strada comoda; e con i soldi comprerà le scarpe al figli…

Insomma, i 54 milioni diventano subito 108, 216, 432… per effetto del lavoro. Ora qualcuno mi chiederà se mi sono laureato in economia ad Harvard: no, ma ho letto Senofonte.

Ulderico Nisticò