I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Soveria Mannelli, coadiuvati dalla Stazione di Serrastretta, grazie ad una preliminare e meticolosa raccolta di informazioni, nel corso di un servizio dedicato al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti, sono riusciti a sorprendere, all’interno della propria azienda agricola e zootecnica di una frazione del Comune di Serrastretta, un giovane lametino, incensurato.
I sospetti si sono realizzati però solo a seguito di perquisizione locale allorquando, all’interno di una stalla per caprini, è stata rinvenuta, nella disponibilità del 26enne, marijuana del peso di 3,600 chilogrammi, già essiccata, suddivisa in quasi 100 cime e infiorescenze delle medesime piante di cannabis. Nel corso di accurato sopralluogo, gli operanti hanno rinvenuto, sempre nella disponibilità del predetto, un bilancino digitale di precisione, una macchina per sottovuoto nonché materiale vario per il confezionamento. All’esito della perquisizione domiciliare, invece, è stato accertato che il giovane non si adoperava alla corretta custodia delle armi in suo possesso e regolarmente detenute.
Quanto rinvenuto è stato opportunamente sequestrato e, la sostanza stupefacente, previa campionatura, inviata al LASS di Vibo Valentia per gli accertamenti di rito. Il giovane è stato immediatamente dichiarato in arresto nella flagranza dei reati di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e omessa custodia di armi.
Dopo le formalità di rito, lo stesso è stato ristretto in regime di arresti domiciliari presso la propria abitazione, come disposto dal Pubblico Ministero. A seguito di udienza celebrata nella giornata di sabato 12 settembre davanti al Tribunale di Lamezia Terme, l’arresto è stato convalidato e allo stesso non è stata applicata alcuna misura cautelare.
La professionalità dei militari e la sinergia tra più articolazioni della Compagnia di Soveria Mannelli ha permesso di eliminare dal mercato illegale dello spaccio delle sostanze stupefacenti un notevole quantitativo che, suddiviso in dosi, avrebbe fruttato parecchio denaro, stimato in quasi 50mila euro, alle organizzazioni criminali.