Ammetto di essermi accorto a notte tarda che il 28 era la festa liturgica di s. Agostino; che del resto non gode, in Soverato e Petrizzi, di alcuna celebrazione. Sento il dovere di parlarne, e proprio a proposito di Soverato.
Aurelio Agostino nacque nel 354 a Tagaste, nell’attuale Algeria. Disse di aver parlato da ragazzo il “cartaginese”, probabilmente il berbero. Avviato agli studi a Cartagine, imparò mirabilmente il latino e la cultura grecoromana, in particolare Platone, assieme, dichiara nelle “Confessioni”, a molti vizi. Cristiano, si trova però nella congerie di eresie che percorreva l’Africa romana. Aderisce al manicheismo, una dottrina cristiana con palesi origini persiane, e al prete Mani ispirata dalla religione di Zaratustra dalle due divinità del Bene e del Male pari tra loro; in senso cristiano, Dio e Satana sullo stesso piano. Si convertirà al cattolicesimo incontrando a Milano s. Ambrogio. Resta tuttavia lacerato da questo dubbio: se Dio è il Bene, da dove viene il Male? È un interrogativo che, in versione religiosa ma anche laica, attraversa tutta la cultura dell’Occidente, sia in senso ontologico sia in senso psicologico.
Agostino concluderà, dialetticamente, con la negazione di un Male ontologico, affermando che Male è solo l’assenza di Bene. La sua teologia influenzerà sempre il pensiero cristiano; e, nel XVI secolo, l’eresia di Lutero, monaco agostiniano, si fonderà sulla predestinazione e sulla contrapposizione Bene/Male. Non dissimile, nel secolo seguente, il giansenismo, per quanto formalmente cattolico. Condannato dalla Chiesa, il giansenismo riemerge spesso in un certo pensiero cristiano spiritualista. Con l’opera la “Città di Dio”, si pone tra i grandi utopisti: Platone, Gioacchino, Tommaso Moro, Campanella.
Agostino morì il 28 agosto 430 ad Ippona (oggi Annaba in Algeria) di cui era vescovo, mentre componeva la “Città di Dio”, e i Vandali assediavano la città. Per questo il suo “dies natalis” è il 28 agosto.
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A lui s’ispira un Ordine monastico di Agostiniani, anche se attestato solo nel XIII secolo, diffuso in Europa. Si volle, senza prove, fosse agostiniano Cassiodoro, che ha un pensiero molto diverso, sotto l’aspetto politico: un buon governo cristiano, come, secondo lo scolacense, è quello di Teodorico, può migliorare il mondo religiosamente e umanamente.
Era agostiniano Francesco Marini da Zumpano (tra XV e XVI secolo, con date incerte), che attuò una riforma dell’Ordine, detta degli Zumpani. Alla presenza del Male e del dolore, egli oppone la necessità della Fede e della preghiera. Lo Zumpano accentua la devozione per l’Addolorata, o Maria Santissima dei Sette Dolori, in quanto Corredentrice assieme al Figlio. È possibile che Patrona di Soverato (Soverato “Vecchiu”) sia l’Addolorata per la vicinanza del convento.
Come invano vado ripetendo, è Patrona dell’intera città, e non solo di Soverato Superiore. La notizia non ha mai commosso nessuno, e anche il prossimo settembre non se ne farà nulla.
Zumpano fonda molti conventi, a cominciare da quello della Pietà in territorio di Soverato, dove visse e venne sepolto. L’edificio mostra delle preesistenze medioevali, con tre torrioni e una chiesa di carattere gotico. Bruno Fabrizi aveva ipotizzato resti di età classica. Domenico Caminiti (altro grande dimenticato) trovò tracce di una toponomastica Soverato, più antica di Soverato “Vecchio”. Occorrerebbe uno studio.
Si narra di una frequentata Fiera di sant’Agostino, che si svolgeva presso il convento, che aveva attorno a sé vaste proprietà.
Zumpano desiderò una Deposizione marmorea, quella che conosciamo come Pietà del Gagini; sebbene le date non ci consentono di pensare che l’abbia veduta, essendo quindi ancora vivo nel 1521. È nota la leggenda… ma l‘abbiamo rappresentata due volte teatralmente, e peggio per chi non è venuto a vedere il lavoro.
Si vuole Zumpano profetizzasse tre offese delle sue Reliquie, e sarebbero nel 1594 il saccheggio turco; nel 1806, l’assalto della soldataglia francese; nel 1943, la distruzione sotto bombe angloamericane della chiesa di Satriano, dove erano conservate.
Il convento, in decadenza, dopo il sisma del 1783 privatizzato, passò in agro di Petrizzi; la Deposizione, toccò a Soverato. Anche qui c’è una leggenda; ma ripetiamo quanto sopra.
Una devozione a s. Agostino è ricordata ancora: alcune donne usavano pregare sotto la Statua, anche se molto danneggiata, quindi ciò avveniva molto prima del restauro del 1967.
Non era raro a Soverato il nome proprio Agostino.
Nella chiesa di Soverato Superiore si conserva un busto di granito raffigurante un vescovo, che si ritiene comunemente sia s. Agostino.
Una nota da ritenere indizio, se non certezza, di memoria: la prima Messa nella chiesetta di Portosalvo venne celebrata il 28 agosto 1904.
A Soverato una piccola via non molto nota è intitolata allo Zumpano, con dicitura di Beato. La causa di canonizzazione non ebbe tuttavia mai inizio, nonostante un tentativo degli Agostiniani alla metà del XIX secolo.
Noi lo abbiamo ricordato.
Ulderico Nisticò