La prossima stagione estiva si annuncia densa di interrogativi a causa dell’emergenza coronavirus e l’Amministrazione Comunale di Santa Caterina dello Ionio guidata dal Sindaco Francesco Severino, volge, anche, la propria attenzione a quello che è il settore turistico e balneare.
L’obiettivo – dichiara l’assessore al turismo e alla cultura Federica Carnovale- è quello di mettere a punto un’offerta ricettiva in grado di intercettare la preferenza di quelle categorie turistiche, nazionali o, come si dice, di prossimità, che in quella curva discendente del contagio potrebbero fattivamente rappresentare la salvezza di un intero comparto. Si tratterà di focalizzarsi sulle opportunità di spazi molto ampi e al contempo poco antropizzati, ove il contatto con un ambiente quasi inalterato sia in grado di restituire quel senso di salubrità e di naturalezza così essenziale e ricercato in questo momento di vulnerabilità.
A tal proposito, si è pensato di promuovere un atto di fiducia nella ripartenza. Tutti gli operatori impegnati nell’affitto di alloggi vacanza di Santa Caterina dello Ionio hanno deciso di introdurre la formula “Caparra a Maggio”.
Sarà possibile, quindi, prenotare subito un appartamento nel delizioso comune calabrese per il periodo estivo e inviare la caparra cofirmataria dopo la fine del lockdown che si auspica sarà il 3 maggio.
Questa iniziativa, che nasce dallo spirito di collaborazione e dal desiderio di valorizzare il nostro territorio, darà quindi la possibilità per coloro che sognano una vacanza in Calabria di prenotare garantiti.
La Calabria è tra l’altro una delle regioni che meglio ha reagito all’emergenza con pochissimi casi, tanto che negli ultimi giorni stanno arrivando molte richieste che però restano in attesa di maggiori informazioni nazionali. Per quanto concerne i provvedimenti a livello regionale, la nuova misura adottata in ambito turistico, riguardante la possibilità di svolgimento di interventi di preparazione alla stagione estiva, segna un passo verso la ripartenza.
Ma prima, e più di tutto, si dovrà puntare – continua l’assessore Carnovale – sulla vera risorsa di questi luoghi: il tempo. Per far capire la magnificenza di questi posti, la loro luce, i colori e ancora i gusti bisognerà far provare il nostro modo di vivere il tempo: quella condizione che non è affatto di lentezza, piuttosto di suadenza; che non è affanno ma concretezza. Se c’è una cosa che questo virus ci ha obbligati ad imparare chiusi nelle nostre case è che il tempo non va sprecato, ma nemmeno rincorso; che è lo spazio del nostro fare, ma anche del nostro sentire, del nostro condividere, del nostro provare. Questa terra non sarebbe la terra che è senza il suo tempo. E chi avrà voglia di visitarla deve mettere in conto che potrebbe non essere egli stesso quello che era prima di venire, prima di aver corso il rischio di innamorarsene: perché il gusto dello stupore nessuna epidemia potrà levarcelo.