Ruba un auto a Crotone, viene inseguito sulla statale 107 da Celico a Rovito per finire poi la sua corsa ribaltandosi in un terreno: così i Carabinieri di Cosenza hanno tratto in arresto un pregiudicato 32enne originario del crotonese accusato ora di rapina, evasione, resistenza a pubblico ufficiale, ma anche di guida sotto l’effetto di stupefacenti e porto d’armi od oggetti atti ad offendere.
Ieri mattina, in un’area di servizio in via Giovanni Paolo II, l’uomo, che doveva essere agli arresti domiciliari ad Isola di Capo Rizzuto, ha rubato con forza un’auto al legittimo proprietario che, nel tentativo di impedirne il furto, si sarebbe aggrappato addirittura al finestrino, venendo così travolto e riportando delle gravi lesioni.
La Centrale Operativa della Compagnia pitagorica ha diramato subito a tutte le pattuglie dipendenti ed all’omologa struttura operativa di Cosenza, la nota relativa alla ricerca della vettura trafugata, una Lancia Y.
L’auto, segnalata in fuga sulla statale 107, in direzione di Cosenza, è stata intercettata dai Carabinieri bruzi all’interno di una piazzola di sosta, all’altezza dello svincolo di Celico.
L’uomo è stato sorpreso mentre nascondeva, con del nastro adesivo, le lettere della targa del veicolo per non essere riconosciuto e, alla vista della pattuglia che gli intimava di fermarsi, è risalito subito a bordo ed è ripartito ad alta velocità in direzione Cosenza, rischiando nella manovra anche di investire i militari.
Ne è scaturito un lungo inseguimento terminato nel centro abitato di Rovito, con il mezzo del fuggitivo che si è ribaltato in un terreno, dopo aver impattato contro la recinzione ed il cancello di un privato, danneggiandolo.
A seguito dello scontro ha riportato delle ferite lievi e, soccorso, e stato così trasportato con un’ambulanza nell’ospedale di Cosenza. Inoltre, dagli esami tossicologici è emerso che era sotto l’effetto di droghe.
Nel corso della perquisizione veicolare sono state rinvenute delle fiale di metadone, detenute legittimamente, ed un coltello il cui porto è proibito per legge.
Al termine delle formalità e dopo le dimissioni dall’ospedale, l’arrestato è stato portato nella casa circondariale di Cosenza su disposizione del magistrato di turno e in attesa dell’udienza di convalida.