Rischio listeria, insaccati ritirati dal commercio: info e lotti interessati.


Due avvisi di richiamo del ministero della Salute di due tipologie di insaccati prodotti dal Salumificio F.lli Scappocchin per la Macelleria Martini Mario per “rischio microbiologico” 

Ritirate dal mercato due tipologie di salame prodotte dal Salumificio F.lli Scappocchin per la Macelleria Martini Mario, per “rischio microbiologico”. Sono due gli avvisi pubblicati sul sito del ministero della Salute, nella sezione dedicata ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il motivo dei richiami, come riportato sugli avvisi ministeriali, è lo stesso per entrambi i prodotti, ovvero la presenza di Listeria Monocytogenes, il batterio responsabile della listeriosi.

I lotti richiamati, distribuiti in diversi supermercati italiani, sono due. Il primo è un lotto di salame nostrano con aglio venduto a peso dai 600 agli 800 grammi e il secondo di soppressa nostrana con aglio a marchio Macelleria Martini Mario venduta in pezzi da 1-2 kg con il numero di lotto 166/24. Anche in questo caso, la ragione indicata è la presenza di Listeria monocytogenes. Il Salumificio F.lli Scapocchin Srl ha prodotto i salami richiamati per la Macelleria Martini Mario.

Gli insaccati sono stati prodotti presso la sede dello stabilimento dell’azienda in Via Giorgio La Pira 14, Camposampiero, in provincia di Padova. Il salame viene venduto a peso, mentre la soppressa nostrana con aglio a peso da 1 a 2 kg. Il ministero della Salute chiede ai consumatori che avessero acquistato tali prodotti “di non consumarli e di riportare la merce presso il punto di acquisto”.. Il motivo del richiamo è, come abbiamo detto, la presenza del batterio Listeria monocytogenes.

Come riporta il Ministero della Salute, il batterio della listeria monocytogenes è responsabile dell’infezione della listeriosi. La listeriosi è una tossinfezione alimentare, che può provocare i sintomi tipici della gastroenterite, quali la diarrea e i dolori alimentari.

Nei casi più gravi e rari, essa può portare all’insorgere di meningiti, encefaliti e setticemie. A scopo precauzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare i prodotti segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto dove saranno rimborsati o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.