Rigassificatore e ponte eccetera


 Si farà a Gioia Tauro il Rigassificatore. Se proprio volete che lo confessi, io non so esattamente cosa sia, però, da squisitissimo reazionario che sono, e quindi modernista, mi sta benissimo, e mi starebbe bene anche se facessero in Calabria la Torre di Babele e il Labirinto Due di Minosse; o qualsiasi altra cosa, soprattutto il Ponte. Da storico dilettante, so che qualsiasi cosa nuova genera conseguenze, alcune delle quali potrebbero essere pure negative; però immagino che qualche vecchio barbogio avrà trovato da piangersi addosso anche quando, secoli fa, in Calabria arrivarono gli agrumi, i fichi d’India, le patate; e senza dubbio si scatenarono tutti i più piatti misoneisti e seguaci accaniti della teorie del nonno, il quale, ovviamente, era barone. Ebbene, chiudete gli occhi e pensate a una Calabria senza patate. A proposito, anche stocco e  baccalà arrivarono da lontano; da molto lontano.

 Ricordo le lacrime di alcuni colleghi quando a scuola entrò il computer. Lo stesso di oggi per l’intelligenza artificiale.

 La Calabria è zeppa non di tradizionalisti (categoria cui io superbamente appartengo, e in Calabria è ignota), ma di conservatori: conservatori di che, importa poco e niente, purché sia il barone nonno. Misoneisti, cioè che hanno paura del nuovo, di qualsiasi nuovo; e per consolarsi, s’inventano un’antichità della quale non sanno nulla, però ne parlano come l’avessero vista… e comunque c’era il nonno aristocratico.

 Mi sta bene dunque qualsiasi cosa che getti un sasso in piccionaia, che svegli i dormienti, che guasti la tranquillità, che costringa a cambiare mentalità e a diventare del XXI secolo ormai giunto al suo quarto. Il nonno nobile – a parte che nel 95% dei casi è una bufala – se ne stia all’Aldilà a godere il frutto delle sue NON-fatiche. Infatti, ragazzi, non abbiamo avuto nemmeno nobili arruffoni e guerraioli e politicanti come gli Este, senza i quali non ci sarebbe una buona parte della poesia italiana. Ah: gli antenati degli Este pare fossero di Reggio, però emigrarono a Ferrara.

 Lo stesso per il turismo, che va ammodernato; e per la scuola, che deve formare tecnici di alto livello. E la cultura classica? Ma certo, anche una bella ondata di latino e greco; purché siano greco e latino, non chiacchiere spacciare per “i valori” sempre proclamati e mai definiti. Voglio una scuola classica da dove esca uno per cui le due lingue siano conoscenza effettuale e capacità di traduzione; e lo stesso per scienze e tecniche.

 Avanti con il Ponte, con il Gassificatore, con qualsiasi cosa dia lavoro (lavoro, non POSTO!) e produca onesto benessere. Corollario: dove c’è lavoro e produzione, c’è anche cultura e c’è anche politica seria.

Ulderico Nisticò