Terzo processo d’Appello per Nicolas Sia, reo confesso dell’omicidio di Marco Gentile, ucciso il 24 ottobre 2015 in un quartiere del centro storico di Catanzaro. In primo grado era stato condannato a 17 anni con rito abbreviato. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Sia avrebbe ucciso Gentile a causa di un debito per droga. Gentile avrebbe ceduto a Sia, difeso dall’avvocato Fabrizio Costarella, una dose di marijuana che l’imputato non aveva pagato venendo così sbeffeggiato in pubblico.
La Corte d’Assise d’Appello, il 13 giugno 2018, ha riformato la sentenza di abbreviato condannando Sia a 16 anni di reclusione. A maggio 2019 la Cassazione ha annullato la sentenza limitatamente all’attenuante della provocazione e al trattamento sanzionatorio rinviando gli atti a un nuovo processo d’Appello. A novembre 2019 la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, riconosciuta l’attenuante della provocazione, rideterminava la pena a 12 anni di reclusione.
Una sentenza alla quale si sono appellati i familiari di Gentile – rappresentati dagli avvocati Antonio Lomonaco, Antonio Ludovico, Alessio Spadafora, e Arturo Bova – che hanno deciso di ricorrere nuovamente in Cassazione. Il 9 ottobre 2020 la Cassazione ha annullato la sentenza relativamente all’attenuante della provocazione e al trattamento sanzionatorio, rinviando il nuovo processo a un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello. L’udienza si terrà il prossimo 22 aprile.