A movimentare la situazione ci ha pensato Giuseppe Scalise, studente di architettura
L’animazione langue nella Sila catanzarese, rinomato luogo di villeggiatura, meta di vacanza anche per molti lametini, che hanno cercato in alta quota rifugio dall’ afa e dal mare sporco. Il mese di agosto è decisamente sotto tono per gli ospiti di Villaggio Mancuso. Sembra strano, ma anche in un paradiso come questo, dove il turista viene accolto da suggestivi scenari montani che rievocano quelli fiabeschi, ci si può annoiare. Passato l’ incanto dei primi giorni, quando la vista e la mente sono rapiti dalla bellezza dei laghi, dei pini secolari, delle baite in legno, dei percorsi naturalistici e degli esemplari di flora e fauna custoditi nel parco nazionale, il resto- come direbbe qualcuno- è noia, se non si provvede a creare un’ adeguata animazione. E’ quello che si sta verificando, appunto, in Sila piccola, dove sempre più gente sbadiglia, e non solo per il relax.
Per fortuna, a movimentare la situazione ci ha pensato Giuseppe Scalise, 26 anni, studente di architettura a Reggio Calabria, il quale ha avuto l’originale iniziativa di improvvisare uno spettacolo senza precedenti al sud: sculture in legno realizzate con la motosega. A riprova del fatto che basta un po’ di buona volontà e un pizzico di ingegno, per trasformare una giornata di calma eccessiva in un’ occasione di distrazione.
Per un’ intera giornata, Giuseppe e suo padre Angelo, artigiani del legno, hanno intrattenuto i presenti con la loro abilità nel trasformare, a colpi di motosega, inanimati tronchi di castagno in aquile, orsi, guerrieri e altre figure tipiche del luogo. Giuseppe ha così messo a disposizione dei villeggianti l’ arte della lavorazione del legno, appresa e perfezionata negli anni nel laboratorio del suo papà, a Sorbo San Basile.
L’ idea ha suscitato curiosità e ammirazione, in grandi e piccoli, al punto che nel pomeriggio si vedevano i bambini alle prese con motoseghe giocattolo, intenti ad imitare il futuro architetto.
Un’ altra nota di vivacità e di arte è stata offerta dalla presenza del famoso pittore Masino Marsico da Tiriolo, il quale ha incantato i passanti con le sue tele, che rappresentano scorci suggestivi di marine e paesaggi silani.
Ma, a parte qualche parentesi di iniziativa privata, di animazione i frequentatori del villaggio ne vedranno ben poca.
Questa è una lagnanza molto diffusa tra turisti e residenti, che quest’ estate, diversamente dagli anni scorsi, hanno avuto la spiacevole sorpresa di non trovare affisso sui muri il tradizionale tabellone di manifestazioni estive sponsorizzate dal Comune e dalla Pro loco. Solo un elenco di mostre ambientate a località Monaco e alcuni spettacoli organizzati a Taverna, tra cui un solo evento, a carattere musicale, è stato previsto nella location di piazza Eugenio Mancuso. E poi, naturalmente, la tradizionale maratona di fine agosto.
Nella celebre piazzetta, che in passato ha richiamato centinaia di turisti provenienti da tutta la Calabria, grazie ai prestigiosi nomi dello spettacolo, alle serate di cabaret, teatro in vernacolo, folklore, musica d’ autore e giochi per bambini, di tutto ciò, ormai, non resta che il ricordo.
Tale impressione negativa è confermata da Giovanni Talarico, direttore dell’ Albergo della Posta: “Pervengono lamentele, in tal senso, sia dai numerosi ospiti dell’ hotel che dai visitatori occasionali- afferma Talarico- La carenza di animazione è dovuta alla cattiva organizzazione degli organi competenti, che non offrono ai turisti adeguati servizi. Il risultato è che il villaggio si sta deprezzando dal punto di vista immobiliare. Non solo. C’è il notevole rischio che, con questo andazzo, il passaparola negativo possa scoraggiare i turisti dallo scegliere Villaggio Mancuso come meta di vacanza, con le inevitabili conseguenze negative che ciò può comportare sull’ economia del territorio”.
Antonella Mongiardo