Quanta pazienza ha l’Europa, con la Calabria!


 Io non provo nessuna simpatia per l’EU, però devo riconoscere che con noi, con la Calabria, ha una pazienza che al confronto Giobbe era un tipo nevrastenico. Ancora dobbiamo progettare e spendere i soldi del 2014-20 (epoca Oliverio, Viscomi e roba simile); e dovremmo spendere e progettare quelli del 2020-27 (epoca Santelli, Spirlì, Occhiuto), e siamo a marzo 2023 senza aver progettato e speso l’ombra di un centesimo e il becco di un quattrino.

 Eppure la Calabria ha a disposizione tre miliardi di euro, pari a seimila miliardi di lire; e con tutti questi soldi, potremmo lastricare le strade d’oro zecchino e con paracarri di diamanti.

 Che io sappia – ma se mi sbaglio, smentitemi – a oggi, festa di san Giuseppe 2023, non lastrichiamo nemmeno via San Martino che, dopo i recenti lavori, è tutta una buca, e se piove…

 E non vi dicono delle attività culturali, di cui la Calabria è quasi priva, tranne qualche manifestazione antimafia segue cena.

 Preparazione per il turismo della prossima estate, quasi niente: aspettiamo i bagnanti di mezzo luglio e mezzo agosto, da ospitare prevalentemente in NERO.

 È palese che, dal 1970, politicanti e burocrati si sono rivelati incapaci. E fin qui, può capitare: nemmeno io sarei bravo a risolvere un problema di trigonometria sferica, anzi nemmeno piana. Però, se volessi, ho molti amici valenti matematici, e che mi aiuterebbero.

 Invece passacarte di Germaneto e politicanti, dal 1970, all’inettitudine aggiungono la presunzione, e non chiedono idee a chi ne avrebbe; o se chiedono, dev’essere un cugino, oppure uno del “club”; e diciamo club.

 Sono passati invano due anni e tre mesi del 2020-27. Vediamo che succede? A oggi, 19 marzo, non sta succedendo niente, e i soldi…

…quanta pazienza, l’Europa, che non se li ripiglia! Ma, prima o poi, quello che la Calabria non spende finirà a Parigi, Praga, Milano, Stoccolma eccetera.

 E sarà giusto così. Leggete il Vangelo: “A chi ha, sarà dato; a chi non ha, sarà tolto”; e Gesù si riferiva al cervello e ad altre cose che non dico.

Ulderico Nisticò