Alla prima domandina, cioè se il PS esista o meno, rispondo da me: esiste da anni due, ufficialmente approvato e con tanto di pubblica notizia.
Lo stesso per la seconda domandina, cioè quanto tempo ha il PS per essere attuato: sono cinque anni.
La terza domandina è invece senza risposta. La domanda è: come mai dei cinque anni ne sono passati due senza alcuna applicazione, ed è la stessa situazione del 2021? Deduciamo così che al PS restano, nel 2023, non cinque anni ma tre soli.
Intanto si apprende che in questa estate 2023 sono state comminate sanzioni a molti stabilimenti balneari e ristoranti annessi. Ebbene, un caso è un caso; due casi sono già preoccupanti; quattro, cinque e più casi non sono più dei casi, ma un problema e un’epidemia, anzi un sistema.
Un sistema sbagliato, frutto di decenni e decenni di lassismo soveratese, che ha permesso a tutti di affittare in nero come la pece; e che ha causato l’anarchia balneare che è sotto gli occhi di tutti, con pessima estetica e scarsissima funzionalità.
A proposito, una domandina che non esito a dichiarare esplosiva: che ci fanno i non pochi relitti di barche abbandonati sulla spiaggia? E i natanti che non hanno provato il brivido dell’acqua neanche per la Madonna a mare?
E, lasciate sfogare il mio nazionalismo, con un’orgia di pacchiane insegne in più o meno inglese, per alimentare l’antica favoletta del turismo internazionale!!! Insegne nei dialetti dei paesi vicini sarebbero più confacenti alla realtà effettuale delle cose.
Per non dimenticare nulla, sono cattive anche le condizioni di alcuni alberi; e le aiuole catafalco del Lungomare nuovo mostrano appena appena dell’erbetta stentata e con sterpi.
Sarebbe ora di mettere mano al PS dormiente, e, detto in generale, alla spiaggia e luoghi annessi.
Proposta: il sindaco convochi immediatamente una riunione di quelli che con gentilezza qui chiamo operatori turistici, e alla presenza di Guardia Costiera, Finanza e Carabinieri; e con questo ordine del giorno:
1. Lettura dettagliata del Piano Spiaggia.
2. Intimazione ad attuarlo entro e non oltre aprile 2024.
3. Obbligo di eliminazione di tutte le toppe arrangiate nel corso dei decenni.
4. Controllo, sempre entro aprile 2024 e non il 25 agosto, della regolarità di tutte le concessioni in tutti i termini: autorizzazioni, dimensioni, numeri, personale, igiene; e pagamenti sull’unghia.
5. Così dicasi del rumore spacciato per musica.
Conclusione. Soverato soffre da decenni di un evidente peggioramento della qualità del turismo; in questo 2023, anche di una palese diminuzione della quantità. Urge un ripensamento radicale, a cominciare proprio dal Piano Spiaggia.
Ulderico Nisticò