150 persone lo cercano da due giorni nell’isola settentrionale di Hokkaido
Il Giappone è sotto shock per la storia di un bambino di sette anni, abbandonato per punizione dai suoi genitori sulle montagne dell’isola settentrionale di Hokkaido. Oltre 150 persone lo stanno cercando da due giorni. I genitori avevano inizialmente riferito che il piccolo, Yamato Tanooka, si era perso durante un’escursione della famiglia alla ricerca di erbe selvatiche, ma messi alle strette hanno dovuto ammettere la verità. Un portavoce della polizia giapponese ha spiegato: «I genitori lo hanno lasciato sulle montagne per punizione. Hanno detto che sono tornati immediatamente sul posto, ma il bambino non si trovava più lì». Nella zona si trovano vari animali selvatici, tra i quali anche gli orsi. Il padre di Yamato ha dichiarato a un reporter della tv Asahi che non ha voluto ammettere la verità, nel momento in cui ha richiesto aiuto. In Giappone, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sono pochi i casi di violenze ai danni di bambini. Si stima che il Centro per la protezione dei minori gestisca circa 89 mila casi l’anno. Solo poco tempo fa una bambina di 3 anni è morta dopo che sua madre le ha deliberatamente gettato una pentola di acqua bollente addosso. La piccola è deceduta a causa delle gravi ustioni sul volto e i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla. Non sono solo i bambini, però, a essere vittime di folli violenze ma anche gli alunni delle scuole: L’ultimo tragico caso di appena qualche giorno fa è quello relativo al suicidio di un giovane, capitano della squadra di basket della sua scuola, che si è impiccato nella sua stanza il giorno successivo all’ennesimo maltrattamento da parte di un insegnante. Il ragazzo veniva, infatti, continuamente punito dal suo allenatore per i suoi errori in campo: da parte sua il coach ha ammesso i suoi particolari “metodi” che a suo dire rappresentano un modo per ispirare gli atleti.