Il Ministro della Salute francese vorrebbe aumentare il prezzo del pacchetto di sigarette fino a 10 euro prima della fine del quinquennio. Anche per il tabacco sfuso, è previsto un incremento dell’imposta. Con questi aumenti, non solo si contribuisce alla promozione della salute ma si risana anche le casse statali. Anche perchè “La situazione è assolutamente catastrofica in Francia” ha commentao Marisol Touraine. Aumentare il prezzo delle sigarette, avvicinandoci ad altri Paesi europei dove un pacchetto arriva a costare anche 10 euro, e ”tagliare il legame tra multinazionali del fumo e politica”. E’, in effetti, una vera e propria stretta sulle ‘bionde’ visto che secondo l’organizzazione mondiale della sanità (OMS), che ha condotto un’analisi completa in diversi paesi, misure per combattere il fumo (pacchetto neutro, divieto di fumare nei luoghi pubblici,…) in realtà funzionano “solo se è accompagnate da un significativo aumento del prezzo del pacchetto”. Misure importanti, afferma il Ministro, ma che tuttavia non bastano a delineare una ”svolta decisiva” nella lotta al fumo. Svolta che invece si otterrebbe, aumentando il prezzo dei pacchetti. “L’obiettivo n ° 1 sono i giovani naturalmente” afferma Michèle Delaunay. Secondo l’eurodeputato socialista i giovani “Una volta che sono intrappolati dal tabacco, vi metteranno tutta la vita per fuggire”. ‘Sarebbe una misura decisiva, perché ridurrebbe il consumo di tabacco senza ridurre le entrate per lo Stato”. Secondo un altro studio l’80% dei film francesi contengono scene di fumo ‘. ” Per decenni l’industria del tabacco e quella dell’alcol sono state accusate di pubblicizzare i loro prodotti ai minori, fino a quando la pressione dell’opinione pubblica ha spinto il sistema all’attuazione di linee guida rigorose a riguardo. Oggi, il tabacco e la pubblicità di prodotti alcolici sono tra le forme di marketing più altamente regolamentate meno il cinema che è uno dei ultimi canali da cui milioni di adolescenti sono esposti a immagini del fumo”, accusa il Dr. Douglas Bettcher, direttore del dipartimento per la prevenzione delle malattie non trasmissibili. Secondo Michèle Delaunay per proporre una soluzione radicale e suppletiva per combattere contro questo lobbismo: “dobbiamo tagliare gli aiuti pubblici concessi ai film che includono scene con tabacco”. Nonostante le notizie scoraggianti, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, relative a questa insidia presente nella regolamentazione della pubblicità dei film, la ricerca mostra che sia il fumo che il bere stanno diventando sempre più impopolari tra i giovani. Al contrario, è in forte crescita l’uso di marijuana. Un recente studio della University of Michigan ha scoperto che per la prima volta da 35 anni, negli Stati Uniti sono più gli studenti universitari che fumano quotidianamente marijuana di quelli che fumano sigarette. La scelta francese di aumentare il prezzo delle bionde, serve più che altro a proteggere i giovani dal tabacco dannoso”. Secondo Weber, l’aumento dei prezzi fa leva soprattutto sui fumatori più giovani. «Più il prezzo è elevato, più i giovani smettono di fumare. Oppure non iniziano nemmeno”.
Giovanni D’AGATA