Processo “Rinascita Scott”, chiesti 4744 anni di carcere per 322 imputati


Sono complessivamente 4744 anni e 10 mesi gli anni di carcere chiesti dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a conclusione della requisitoria del processo Rinascita Scott. La pena massima richiesta è stata 30 anni, mentre la minima 1 anno. In totale sono 322 le richieste di condanna rispetto ai 338 imputati oltre a 13 assoluzioni e 3 nullità del decreto che dispone il giudizio o prescrizione.

Per il principale imputato, l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, la richiesta di condanna è stata di 17 anni di reclusione.

Sono complessivamente 322 le richieste di condanna avanzate dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a conclusione della requisitoria nel processo Rinascita Scott nei confronti dei 338 imputati. Il magistrato ha anche chiesto nove assoluzioni e la nullità dell’atto che dispone il giudizio o la prescrizione per altri tre.

Gratteri ha chiesto, tra l’altro, la condanna a 1 anno e 6 mesi per l’ex assessore regionale Luigi Incarnato, presidente del Consiglio nazionale del Psi; a 20 anni per l’ex consigliere regionale della Calabria Pietro Giamborino, considerato dalla Dda di Catanzaro un componente a pieno titolo del clan di Piscopio; a 17 anni per Michele Marinaro, ex finanziere in servizio alla Dia di Catanzaro; a 8 anni per il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli.

Gratteri ha anche chiesto la condanna dell’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo a 18 anni e per l’ex comandante della Polizia municipale di Pizzo Filippo Nesci a 6 anni.

Le condanne più pesanti, 30 anni, sono state chieste, tra gli altri, per i boss Domenico e Pasquale Bonavota, quest’ultimo catturato poche settimane fa da latitante a Genova, per il boss di San Gregorio d’Ippona Saverio Razionale e per il presunto boss di Vibo Valentia Paolino Lo Bianco.

Gratteri: “in pochi avevano creduto nel processo Rinascita Scott”
“In pochi avevano creduto in questo processo, per la mole degli imputati, per il collegio dalla giovane età. C’è stata una sorta di tifo perché questo processo non si celebrasse, ma si è svolto con serenità e se ci sono stati momenti di tensione è normale, è il sale del processo”. A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri iniziando a parlare a conclusione della requisitoria condotta per circa 3 settimane dai pm della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso. Il procuratore ha quindi iniziato la lettura dei capi di imputazione con le richieste per i 343 imputati.