Già un solo consigliere che vota ignorando la proposta di legge posta all’esame del consiglio, sarebbe imbarazzante, ma che un’intera aula abbia votato nell’ignoranza più totale, è davvero un dramma.
Che poi, per una singolare coincidenza, tanti “ignoranti” (nel senso etimologico del termine) abbiamo deciso di votare tutti, nessuno escluso, nello stesso identico modo, è altra faccenda della quale siamo colpevoli tutti noi.
Perfino i firmatari della proposta, caso più unico che raro, non sapevano cosa diavolo avessero proposto.
Praticamente il paradiso dell’ignoranza. Una ignoranza che non conosce confini di appartenenza politica.
In fondo in Calabria maggioranza e opposizione finiscono spesso e volentieri per mescolarsi in una sorta di bollito misto.
Che si tratti di un “provvedimento-vergogna” è fuor di dubbio; lo attestano le frettolose scuse, biascicate proprio come accade quando si viene colti con le mani snella marmellata.
Scuse tanto puerili, quanto divertenti.
Ma, in fondo, quando conviene si serrano le fila per difendere i consiglieri più sfortunati: El Consiglio unido jamás será vencido.
Ovviamente si può discutere di tutto, finanche di pagare a vita un consigliere regionale, ma che ci si vergogni di averlo fatto appare inaccettabile.
Non hanno avuto neppure il coraggio di sostenere le proprie idee, anche quando sono così meschine.
Evidentemente si sono resi conto di averla fatta davvero grossa, altrimenti dovremmo pensare di avere un consiglio regionale popolato da incapaci di intendere e di volere.
Di questa triste storia, fatta di regalie dispensate alla casta, rimarranno scolpite nella nostra mente le terribili immagini con cui il Presidente del Consiglio legge, balbettando, i firmatari della proposta di legge ma anche la goffa illustrazione del relatore Graziano: “s’illustra da se”.
Spiegazione esaustiva che consigliamo ai prossimi maturandi.
Un divertente balletto tra un “impresentabile” ed un “imperdonabile”.
In un paese normale si sarebbero pretese le dimissioni di chi vota senza sapere cosa e, soprattutto, di chi firma una proposta di legge a propria insaputa.
Ma la Calabria non è un paese normale.
E così mercoledì quegli stessi consiglieri proveranno a porre rimedio alle loro cavolate e, subito dopo, inonderanno le redazioni delle testate giornalistiche di veline autocelebrative.
Nell’attesa, ci rimane l’assoluta consapevolezza di una classe politica delegittimata ed autoreferenziale.
E se il “povero” Pallaria non sapeva cosa fossero i “ventilatori”, questi non sanno cosa sia la vergogna.
Francesco di Lieto