Mourir pour Dantzig? si chiese, nel 1939 il francese Marcel Déat. Per Danzica, poi morirono c’è chi dice fino a cinquanta milioni di militari e civili, e alla fine Danzica, come tutta l’Europa dell’Est, divenne dominio dell’Unione Sovietica; e, nel nostro piccolo, l’Italia conta 140 basi americane, la Germania 70. Non c’era un modo per risolvere la questione di Danzica, come appena l’anno prima era stata risolta quella dei Sudeti senza che venisse sparato un colpo e morisse qualcuno: ma solo ponendo fine a un assurdo, l’esistenza di una inesistente Cecoslovacchia? Vedi 1992.
Non c’è un modo per risolvere la questione della Terra Santa, o Palestina che dir si voglia, o confini accettabili di Stato d’Israele e Palestinesi? Se si vuole, sì, e basterebbe non largheggiare in sussidi sia ai Palestinesi sia allo Stato d’Israele. Mi ripeto: non credo proprio che i carri armati e gli aerei israeliani e i missili palestinesi vengano prodotti a Gaza o a Tel Aviv. Non credo che i guerriglieri di Hamas vivano di stipendio o salario; e nemmeno credo che lo Stato d’Israele possa reggere finanziariamente ed economicamente allo sforzo di tenere in armi mezzo milione di persone su una popolazione di nove; e togliete vecchi, bambini, malati… e arabi con cittadinanza israeliana. Insomma, è come se l’Italia chiamasse militari un tre, quattro milioni di persone valide, sottraendole alla produzione e ai servizi, e dovendole tenere in efficienza e pagare.
Se si vuole, ci sono gli strumenti per impedire la guerra. Se si vuole, significa assumere un atteggiamento autorevole e di genuino prestigio; a cominciare da cambiare tono e porre fine a diluvi di parole su argomenti che con l’attuale guerra non hanno niente a che vedere.
Una precisazione di carattere personale, che offro all’attenzione di alcuni miei amici. Martedì tutti gli Italiani dobbiamo ciecamente ed entusiasticamente tifare Italia contro l’Inghilterra. Non è, ovviamente, lo stesso nel caso del conflitto tra Palestina e Stato d’Israele, non avendo io alcun dovere di nessunissimo genere. Ho votato Meloni, ma votare non è votarsi. Per altro ho votato del tutto gratis, nulla chiedendo e nullissimo ricevendo.
Francamente la mia preoccupazione è una guerra mondiale. E qui ci scappa una citazione da classicista: la guerra di Troia iniziò per Elena, ma poi s’infilarono tutti gli Achei dell’epoca; e i Traci, i Lidi, i Lici, le Amazzoni, gli Etiopi; e tutti gli dei, chi da una parte chi dall’altra. E i superstiti, andando qua e là, cambiarono la faccia del Mediterraneo. Menesteo fondò Scillezio; i pronipoti di Enea, Roma…
Così, per esempio, è facilissimo che lo Stato d’Israele entri a Gaza; molto più difficile immaginare cosa accadrà durante e dopo tale operazione.
Possiamo evitare un conflitto planetario? Forse sì, cominciando dall’evitare di parlare di Palestina pensando alle prossime elezioni europee.
Mourir pour Gaza e per Tel Aviv? Spero proprio di no.
Ulderico Nisticò