Presunti imbroglioni prescritti, e i nomi


Si lesse sui giornali e si vide in tv, alcun tempo fa, che presunti imbroglioni – professori della Magna Grecia e alcuni allora studenti – sono stati mandati a processo (o qualcosa del genere) per una cosa che, in sintesi, chiamiamo FALSI ESAMI con presunto pagamento in soldi o in altri mezzi di intermediazione facilmente immaginabili. Tutto presunto, e sia i professoroni sia gli scolari erano innocenti fino a che una sentenza definitiva non li assolvesse o li condannasse. Avete visto come sono bravo in educazione civica e nelle frasi fatte dei film gialli americani?

Oggi si legge non che sono stati condannati, non che sono stati assolti, ma che il processo se ne è andato a spasso per PRESCRIZIONE. Perciò i presunti imbroglioni, secondo la legge, sono come me e voi, innocenti nel senso di non colpevoli, secondo la legge; ma se ne vanno a spasso, ovvero:

– I professori siedono in cattedra, spiegano, interrogano; probabilmente, se sono stati imbroglioni, continuano ad imbrogliare.
– Gli studenti, ormai laureati, esercitano una professione giuridica; in questa, quale che sia, probabilmente imbrogliano.

Probabilmente, dico: tanto, a causa della PRESCRIZIONE, non sapremo mai se i presunti disonesti erano disonesti o meno.

Per la PRESCRIZIONE, i presunti passeggiano liberi. Ebbene, se essi non hanno più niente da temere, perché giornali e tv nascondono i nomi?
Perché un tizio può fare l’avvocato, e il potenziale cliente non può essere avvertito che quello si laureò solo per la PRESCRIZIONE?

Ah, lo so perché, secondo la legge. “Mollis lex, sed lex”, e io, cittadino ligio, obbedisco. Ma sul piano morale, posso almeno esprimere un sentimento di disgusto?
Mi manca solo sapere nome e cognome delle persone che mi suscitano il suddetto problema di stomaco.
Fuori i nomi!

Ulderico Nisticò