Preside [presunta] ladra, però cavaliere


 Tale preside La verde di Palermo, e con lei professori e parenti, sono presunti ladri, e nemmeno di milioni, ma anche di riso e scatolette di tonno, e imbrogli vari. Se la notizia fosse questa, tali presunti magliari non meriterebbero la luce elettrica che uso per scriverne.

 E invece meritano, perché la preside era quella che i giornalisti chiamano “icona dell’antimafia”, con tutto quello che ne deriva, e che io, i lettori lo ricorderanno, definisco l’ANTIMAFIA SEGUE CENA, quella di professione, che fa comparire sui giornali e tv, e fa girare soldi, tanti soldi a colpi di PROGETTI e libri più o meno dotti. La nostra amica va dunque a fare compagnia ad altri famosi eroi, oggi o condannati in definitiva (don Scordio, Sacco… ) o in prima (Lucano), o non si sa ancora la Canale e la Musella. 

 Ma c’è qualcosa di più grave. La preside è CAVALIERE della repubblica, con tanto di nomina da parte del presidente. Ebbene, qui qualcosa non funziona.

 Non funziona che i collaboratori di Mattarella, quando ricevono una proposta di cavalierato e altre onorificenze, non ritengano utile una telefonata (riservata, riservatissima) al maresciallo dei CC, per sapere, in via riservata, che pesce è; e che frequentazioni ha; e come sta a soldi e come mai… 

 Non è credibile che all’improvviso questa La verde sia diventata [presunta] delinquente, mentre prima era una santa donna. E i CC ci stanno per questo, per conoscere il territorio.

 Ne volete sapere una? Quando ero militare, un mio commilitone e amico, addetto all’OARIO, mi fece il favore di leggere la mia scheda (riservata, riservatissima), scoprendo che c’era tutto di me: grazie a Dio, era solo politica, però abbastanza a rendermi un pericoloso eversivo sessantottino. Tutto, c’era, tranne la più esilarante e intelligente battuta di spirito, che qui non posso riferire per decenza, e, se mai, ve la racconto in privato.

 Non si trovava da nessuna parte una scheda riservatissima sulla preside La verde? E non ce ne sono, prima di nominare CAVALIERI, e, più in generale, inventarsi eroi dell’antimafia SEGUE CENA? E che cena! Andiamoci cauti, molto cauti, con la mitopoiesi più o meno fasulla.

Ulderico Nisticò