E’ stato presentato, nei giorni scorsi in modalità on line, l’ultimo libro di Olimpio Talarico “Cosa rimane dei nostri amori” – primo volume appartenente alla trilogia di Caccuri. Moderato dal giornalista de “Il Quotidiano del Sud” Carmine Elia, l’incontro si è aperto con l’intervento dell’assessore comunale alla Cultura Elisabetta Sestito, promotrice dell’iniziativa. Nell’occasione l’assessore ha, infatti, annunciato il ritorno della rassegna culturale sia nella versione primaverile che estiva – secondo le modalità da definire in base all’andamento del Covid 19.
Dopo i saluti del sindaco Pietrantonio Cristofaro e del vicesindaco Alessia Burdino, Talarico ha raccontato la sua opera insieme al giornalista e all’assessore. “Cosa rimane dei nostri amori” è una “storia meridionale” il cui protagonista è Caccuri, un borgo calabrese che è un piccolo scrigno di ricchezze contrastanti, di asprezze e dolcezze insieme. Con i suoi odori, i suoi sapori, i suoi colori. E naturalmente i suoi misteri. Sulla scelta dello scrittore di mantenere il suo paese quale protagonista delle sue opere si è soffermata l’assessore Sestito che ha, in questo ambito, sottolineato l’analogia letteraria con lo scrittore girifalcese Domenico Dara.
“Cosa rimane dei nostri amori” racconta una vicenda iniziata nel marzo 1964, a Caccuri, piccolo borgo calabrese in provincia di Crotone. Confessioni, indizi e tracce lasciati fra i libri, sullo sfondo di un paese che è sempre protagonista, silenzioso e ingombrante. Un legame ben raccontato dal suo percorso di vita segnato dalla realizzazione di un grande sogno: far diventare il Premio Caccuri, ideato con Roberto de Candia e Adolfo Barone, il più importante appuntamento letterario della Calabria ed uno dei più noti in Italia.
Ed è prendendo spunto dal fortunato “modello” Caccuri che l’assessore Sestito ha annunciato la volontà dell’amministrazione comunale di indire un premio “Città di Girifalco” nell’ambito culturale: “Il 2020 è stato un anno segnato da una pandemia che ha cambiato, per sempre, le nostre vite. Piano piano, con prudenza e cautela, torneremo a vivere appieno. Per questo motivo sarà importante arrivare all’appuntamento della “normalità ritrovata” con una primavera culturale vivace ed interessante. Seppur dovendo, ancora per un po’, organizzare iniziative in modalità virtuale, sarà importante riaprire insieme il libro della cultura e dell’approfondimento. Lo faremo attraverso le Letture, il Premio “Città di Girifalco” e tante altre iniziative già in cantiere. Sarà il modo più bello per festeggiare il tanto agognato ritorno alla normalità”.